Nell’estate del 1994 il panorama rock stava cercando ancora di metabolizzare il suicidio di Kurt Cobain (5 aprile 1994).
La band americana Soundgarden pubblica nel marzo 1994 il quarto album Superunknown al cui interno è il singolo Black hole sun, lanciato nel maggio 1994 e rimasto al numero uno della Mainstream Rock chart per sette settimane.
Chris Cornell, frontman del gruppo, dichiara di aver scritto la canzone in 15 minuti e riguardo al testo dice: “It’s just sort of a surreal dreamscape, a weird, play-with-the-title kind of song.
The chorus lyric is kind of beautiful and easy to remember. Other than that, I sure didn’t have an understanding of it after I wrote it. I was just sucked in by the music and I was painting a picture with the lyrics. There was no real idea to get across.
‘Black Hole Sun’ is sad. But because the melody is really pretty, everyone thinks it’s almost chipper, which is ridiculous.”
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Dalla prima formulazione ad oggi i buchi neri hanno affascinato e incuriosito milioni di persone per le loro caratteristiche esotiche e misteriose.
“Un buco nero è un corpo celeste la cui forza di gravità è così intensa che nulla può sfuggirgli, nemmeno la luce” (J. Wheeler, 1967)
La prima ipotesi dell’esistenza di buchi neri venne formulata dal reverendo John Mitchell nel 1783. La conferma sperimentale è arrivata solo nel 1975.
Oggi sappiamo che i buchi neri non sono che il residuo di stelle massicce giunte alla fine del ciclo di combustione; esistono anche buchi neri super massicci (di milioni o miliardi di volte la massa del Sole) che si trovano al centro delle galassie e di cui non è ancora ben nota l’origine.
Ciononostante, benchè siano gli oggetti celesti più energetici ed esotici dell’universo non rappresentano una minaccia per la Terra.
Per prima cosa il Sole non potrà mai diventare un buco nero: per farlo doverbbe avere una massa almeno un decina di volte superiore; in secondo luogo se anche avesse una massa 10 volte maggiore, il suo raggio di azione sarebbe di circa 30 km. La Terra si trova ad una distanza dal Sole di 150 milioni di km. Decisamente fuori pericolo!
Il video dei Soundgarden sfrutta perfettamente l’immaginario apocalittico e surreale legato al concetto di buco nero: un ridente sobborgo cittadino e i suoi abitanti vengono divorati e inghittiti da un buco nero.
In my eyes indisposed
In disguise as no one knows
Hides the face , Lies the snake
The sun In my disgrace
Boiling heat, Summer stanch
‘Neath the black. The sky looks dead
Call my name Through the cream
And I’ll hear you Scream again
Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come
Stuttering, Cold and damp
Steal the warm wind Tired friend
Times are gone For honest men
And sometimes Far too long
For snakes In my shoes
A walking sleep And my youth
I pray to keep Heaven send
Hell away No one sings
Like you Anymore
Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain
Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come
Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain
Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come
Hang my head Drown my fear
Till you all just Disappear
Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain
Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come
Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain
Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come
Nel 1999 gli Skunk Anansie resero omaggio a Black Hole sun con il video di Lately