E’ una primavera silenziosa quella del 1962; non si sentono uccelli cinguettare. E Rachel Carson lo scrive: dopo quattro anni passati a raccogliere dati e informazioni la biologa denuncia l’uso indiscriminato di DDT e altri pesticidi e le sue conseguenze sull’ambiente e sull’uomo.
Nonostante l’opposizione delle industrie e delle lobby della chimica il libro di Rachel Carson Primavera silenziosa viene pubblicato il 27 settembre del 1962 e viene selezionato come Book Of The Month Club del mese di Ottobre negli Stati Uniti. Con le sue 150.000 copie vendute alla prima edizione ” Primavera Silenziosa altera il bilancio delle forze nel mondo: nessuno sarebbe più stato in grado di far passare l’inquinamento come il necessario rovescio delle medaglia del progresso in maniera semplice e acritica”. (Patricia Hynes).
Le conseguenze non tardano molto ad arrivare : nel 1967 viene istituito il Environmental Defense Fund, che lotta per stabilire il diritto del cittadino ad un ambiente pulito e ostacolare l’uso del DDT; nel 1970 nasce l’Agenzia di Protezione dell’Ambiente all’interno dell’ amministrazione Nixon e nel 1972 il DDT è bandito dall’uso in agricoltura.
In tutto il mondo le coscienze si risvegliano; nel 1971 nasce Greenpeace; un anno dopo vedrà la luce in Australia, più precisamente in Tasmania, il primo partito a favore dell’ambiente, l’United Tasmania Group , mentre in Europa il primo partito verde nascerà in Gran Bretagna nel 1973 ( chiamato dapprima PEOPLE poi Ecology Party e infine Green Party). Nel 1972 esce il Rapporto sui limiti dello sviluppo a cura del Club Roma e getta uno sguardo pessimista sulla continua crescita della popolazione mondiale e le limitate risorse della Terra.
In India, sulla scia dell’attivismo pacifista di Gandhi, il Chipko Movement resiste alla deforestazione abbracciando gli alberi e adottando lo slogan “ecology is the permanent economy”.
Insomma, all’inizio degli anni ’70 i movimenti ambientalisti guadagnano rapidamente successo e il rispetto del pianeta Terra e della biodiversità diventa uno dei temi centrali della controcultura insieme all’opposizione alla guerra in Vietnam e alla produzione di energia nucelare.
E nel 1970 è Marvin Gaye a minacciare di chiudersi nel silenzio.
Sono anni difficili per lui, costellati da una crescente dipendenza dalla cocaina, dalla malattia e morte dalla collega Tammi Terrell, la crisi del suo matrimonio con Anna Gordy – da cui divorzierà qualche anno dopo – e dal ritorno del fratello dalla guerra in Vietnam con il fardello di ricordi difficili da affrontare e superare.
Marvin Gaye, punta di diamante della commerciale etichetta Motown, rassicurante e pulita espressione della black music più amata dai bianchi, è insensibile al proprio successo:
“Il mio successo non mi sembrava reale; sapevo di poter fare di più; mi sentivo come una bambola: ero la bambola di Berry, la bambola di Anna… avevo una testa e non la stavo usando”
E di nuovo “con il mondo che esplodeva attorno a me come potevo continuare a cantare canzoni d’amore?”
L’occasione gli viene offerta da una canzone che Al Cleveland scrive ma in cui nessuno crede; una canzone che nasce dal racconto di Renaldo “Obie” Benson riguardo agli scontri tra la polizia e gli attivisti anti guerra del Vietnam al People’s Park di Berkley, una canzone che porta con sè una sola domanda: Cosa Diavolo sta succedendo? What’s Goin on?
Marvin Gaye la fa sua, cambia un po’ la melodia e il testo e la fa ascoltare al suo produttore Berry Gordy . “Non se ne parla, è la peggiore cosa che abbia mai sentito“ sentenzia Gordy; e Marvin Gaye minaccia di chiudersi nel silenzio.
Con qualche peripezia la canzone “What’s going on” esce all’insaputa del produttore il 17 gennaio 1971 e con frasi come la celebre “War is not di answer“ si piazza alla numero 1 del Hot Soul Singles Chart.
Gordy cede e chiede a Marvin di pubblicare un intero album attorno a quel singolo. Tra l’1 e il 10 marzo 1971, Marvin Gaye registra nove brani che avranno una forte carica sociale: dalla guerra in Vietnam all’ecologia passando per l’attenzione per i bambini e la difficoltà della vita nei ghetti e la povertà.
Il concept album What ‘s Goin on esce il 21 maggio 1971 e vende entro la fine del 1972 più di due milioni di copie; il Rolling Stone lo nomina “album dell’anno” e, nel 2003, sempre la rivista Rolling Stone lo piazza è al numero 6 delle lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.
Il secondo singolo estratto dall’album è Mercy Mercy Me – (The Ecology) un singolo di denuncia nei confronti dello sfruttamento dell’ambiente ad opera dell’uomo. Pare che prima dell’uscita qualcuno abbia dovuto spiegare a Berry Gordy il significato della parola Ecologia… Marvin Gaye l’ha insegnato a lui e a quanche altro milione di persone.
Oh, mercy mercy me
Oh, things ain’t what they used to be
No, no
Where did all the blue sky go?
Poison is the wind that blows
From the north, east, south, and sea
Oh, mercy mercy me
Oh, things ain’t what they used to be
No, no
Oil wasted on the oceans
and upon our seas
Fish full of mercury
Oh, mercy mercy me
Oh, things ain’t what they used to be
No, no
Radiation in the ground and in the sky
Animals and birds who
live nearby are dying
Oh, mercy mercy me
Oh, things ain’t what they used to be
What about this overcrowded land?
How much more abuse from
man can you stand?
My sweet Lord
My sweet Lord
My sweet Lord
OH PIETÀ, PIETÀ PER ME
Oh pietà, pietà per me
Oh, le cose non vanno più come un tempo
No, no
Dove sono finiti tutti (quei) cieli blu?
Veleno nel vento che viene
da Nord, da Est, da Sud e dal mare
Oh pietà, pietà per me
Oh, le cose non vanno più come un tempo
No, no
Il petrolio ha devastato gli oceani
e sopra i nostri mari
il pesce è pieno di mercurio
Oh pietà, pietà per me
Oh, le cose non vanno più come un tempo
No, no
Radiazioni nel terreno e nel cielo
animali ed uccelli che
vivono nelle vicinanze stanno morendo
Oh pietà, pietà per me
Oh, le cose non vanno più come un tempo
No, no
Quante altre offese
dall’uomo puoi (ancora) sopportare?
Mio Signore
Mio Signore
Mio Signore