Supermassive Black Hole – Muse

8 giugno 2010. In un’afosa serata milanese trentacinque mila persone accalcate, urlano all’unisono le parole “supermassive black hole”. Non sono astrofisici, non sono scienziati; è il pubblico presente allo stadio  Meazza di San Siro per il concerto dei Muse, rock band inglese. Cantano e rimandano a un concetto squisitamente scientifico e specialistico. Einstein l’avrebbe mai immaginato?

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Tutto ha inizio il 6 luglio 2006 quando i Muse pubblicano l’album Black Hole and Revelation inserendo nella lista di canzoni la quasi-ballata Starlight, la potente Supermassive black Hole  (la cui uscita come singolo in Italia è del 19 giugno 2006) e l’epica Knight of Cydonia.

Da Marte alla comologia passando per l’evoluzione stellare ce n’è da scrivere un manuale di astrofisica.

Cydonia è infatti quella celebre zona di Marte in cui il gioco di ombre restituisce apparenti sculture antropomorfe e, proprio “nella valle di” Cydonia, su Marte, è ambientata la copertina dell’album che vede 4 cavalieri seduti al tavolo in una landa rossa e deserta illuminata da un cielo azzurro in cui compaiono – ovviamente  in lontananza – la Terra e la Luna.

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Il passo straordinario dell’album è però la terza traccia Supermassive Black Hole, degna di un corso da laurea specialistica in astrofisica.

Se l’ipotesi di buchi neri o dell’esistenza di stelle nere è da far risalire – già nella fisica classica – alla fine  del ‘700, l’idea dell’esistenza di buchi neri supermassicci ha solo 50 anni.

1101660311_400E’ il 1963 quando Maarten Schmidt misura la distanza di un oggetto simile ad una stella scoprendo, diversamente da quanto inizilamente pensato, che si trova a miliardi di anni luce di distanza (l’oggetto in questione è 3C 273).

Un rapido conto mostra allo scienziato che per essere visibile a così grande distanza la presunta stella sta emettendo una enorme quantità di energia.
Le conclusioni a cui arriva Schmidt sono che dietro quella sorgente si nasconde qualcosa di più di una semplice stella! Poichè  questo oggetto sembre una stella ed emette onde nella banda radio dello spettro elettromagnetico le viene dato il nome di QUASAR : Quasi stellar Radio sources.

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Immagine del centro della nostra galassia ottenuta dal satellite Chandra a raggi X – La sorgente è nota con il nome di Sagittarius A

Oggi sappiamo che queste sorgenti sono buchi neri supermassicci (da milioni o miliardi di volte la massa del Sole) ospitati al centro di galassie. La loro radiazione deriva dall’energia gravitazionale persa da materiale che cade nel buco nero (formando un disco di materia noto in astronomia come disco di accresimento).

I più recenti studi  ci dimostrano che con ogni probabilità ogni galassia ospita nel proprio nucleo un buco nero, più o meno attivo. Anche la nostra galassia ne ospita uno ma ha solo 4 milioni di volte la massa del sole ed è tendenzialmente quiescente.

Ma cosa se ne fa Metthew Bellamy, front man del gruppo, di un buco nero supermassiccio? Lo usa per veicolare un’immagine:

“Buchi neri e rivelazioni – sono queste le due aree della scrittura che vengono fuori da gran parte delle canzoni dell’album. Una rivelazione su te stesso, qualcosa di personale, genuino, con cui forse le persone possono relazionarsi. Poi i buchi neri, che sono canzoni che provengono dalle più […] sconosciute parti dell’immaginazione »

E di nuovo nelle mani di Bellamy l’astrofisica diventa arte…

SUPERMASSIVE BLACK HOLE

Oh baby don’t you know I suffer?
Oh baby can you hear me moan?
You caught me under false pretences
How long before you let me go?

Oooh…You set my soul alight
Oooh…You set my soul alight

(You set my soul alight)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive
(You set my soul alight)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive

I thought I was a fool for no-one
Oh baby I’m a fool for you
You’re the queen of the superficial
And how long before you tell the truth

Oooh…You set my soul alight
Oooh…You set my soul alight

(You set my soul alight)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive
(You set my soul alight)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive

Supermassive black hole
Supermassive black hole
Supermassive black hole
Supermassive black hole

Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive

(You set my soul alight)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive

(You set my soul)
Glaciers melting in the dead of night
And the superstars sucked into the supermassive

Supermassive black hole
Supermassive black hole
Supermassive black hole
Supermassive black hole

BUCO NERO SUPERMASSICCIO

tesoro non sai che soffro?
tesoro, non mi senti piangere?
mi hai colto con l’inganno
quanto tempo ci vorrà fino a che
mi lascerai andare via?

mi hai acceso l’anima (è in fiamme)
mi hai acceso l’anima (è in fiamme)

I ghiacciai si sciolgono alla fine della notte
e la superstar è succhiata nel super-enorme buco nero
mi hai acceso l’anima (è in fiamme) (x2)

credevo di non esser considerato stupido da nessuno
ma baby tu credi io sia uno stupido
sei la regina del superficiale
ma quanto ci vorrà ancora prima che tu dica la verità?

mi hai acceso l’anima (è in fiamme)
mi hai acceso l’anima (è in fiamme)

I ghiacciai si sciolgono alla fine della notte
e la superstar è succhiata nel super-enorme buco nero
mi hai acceso l’anima (è in fiamme) (x2)

buco nero Supermassiccio
buco nero Supermassiccio
buco nero  Supermassiccio
buco nero Supermassiccio

I ghiacciai si sciolgono alla fine della notte
e la superstar è succhiata nel super-enorme buco nero
mi hai acceso l’anima (è in fiamme) (x4)

buco nero Supermassiccio
buco nero Supermassiccio
buco nero  Supermassiccio
buco nero Supermassiccio

Space Dementia – Muse

Pubblicato nel 2001  nell’album Origin of Simmetry dalla band inglese Muse, Space Dementia è uno splendido esempio di commistione tra elementi elettroni e virtuosismi classici.

Space_Dementia_Muse_by_Drakey616

http://drakey616.deviantart.com/art/Space-Dementia-Muse-74142957

Matthew Bellamy front man del gruppo dichiara di essersi ispirato per la canzone allo stato confusionale causato dalla lunga permanenza in orbita spaziale , con pochi rapporti sociali e alterati rapporti sonno – veglia.

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Ed è del  7 gennaio scorso la notizia che è proprio nel rapporto sonno – veglia la maggior difficoltà ad intraprendere un viaggio spaziale; è quanto risulta dall’esperimento Mars 500 condotto da ESA e Agenzia Spaziale Russa e conclusosi il 4 novembre 2011 che ha visto 6 volontari (selezionati e addestrati appositamente dall’ESA) chiudersi in totale isolamente in una finta astronave in una periferia di Mosca; i sei eroi (a mio avviso dei pazzi) sono entrati nel “bunker” il 3 giugno 2010 per restarci ben 500 giorni simulando in tutto e per tutto una missione su Marte con tanto di ipotetica discesa di tre dell’ equipaggio sul suolo del pianeta rosso: una stanza riempita di sabbia.

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I risultati parlano chiaro: l’assensa di luce solare ha provocato alcuni problemi di comportamente, umore e rendimento sui quali è necessario lavorare prima di poter intraprendere una vera e propia missione verso il pianeta rosso (ricordiamo che un simile esperimento precedente venne  interrotto per una lite e un tentato flirt con l’unica donna dell’equipaggio).

Matthew Bellamy non ha aspettato tanto; gli è bastato attingere dalle popolari serie di fantascienza per scrivere la slendida canzone : “Space Dementia is the term NASA Used for what happens if you’re left out in space for a long time, because if you truly conceptualise the situation of being there and looking back at Earth, it can drive you mad, The song’s about a person who’s quite important in my life and who gives me space dementia when I look at them. It’s about being intensely engrossed so that you become obsessive and almost nasty”.

Ancora una volta la scienza non è che un’immagine, una sensazione; e il rock se ne serve per creare pura arte.

SPACE DEMENTIA

Mmmmm
H8 is the one for me
It gives me all I need
And helps me coexist
With the chill

You make me sick
Because I adore you so
I love all the dirty tricks
And twisted games you play
On me

Space dementia in your eyes and
Peace will arise
And tear us apart
And make us meaningless again

Mmmm, yeah
You’ll make us wanna die
I’d cut your name in my heart
We’ll destroy this world for you
I know you want me to
Feel your pain

Space dementia in your eyes and
Venus will arise
And tear us apart
And make us meaningless again

Ooooh …

SPACE DEMENTIA

H 8 (microcomputer),
è quello per me
mi dà tutto ciò di cui ho bisogno
e mi aiuta a coesistere
con lo scoraggiamento

Mi mandi in bestia
perchè ti adoro così tanto
amo tutti gli sporchi trucchi
e i giochi confusi che fai
su di me

Space dementia nei tuoi occhi
e la pace sorgerà e ci distruggerà
e ci renderà di nuovo insignificanti

Ci farai voler morire
inciderei il tuo nome nel mio cuore
distruggeremo questo mondo per te
so che vuoi che io
provi il tuo dolore

Space dementia nei tuoi occhi
e Venere sorgerà e ci distruggerà
e ci renderà di nuovo insignificanti