Aurora sogna – SubSonica

Pubblicato nel 1999 nell’album Microchip Emozionale dal gruppo torinese dei  SubSonica, Aurora Sogna è un vero e proprio inno alla vita artificiale.

Carne sintetica, microchip emozionale, occhi bionici, sensori a cibernetica neurale… Aurora sogna tutto questo! E i suoi sogni si stanno trasformando in realtà:

La carne sintetica, o meglio, un piccolo tessuto muscolare della lunghezza di 2 cm, ampiezza di 1 cm e di qualche mm di spessore è stata prodotta dal gruppo di ricerca del Prof Mark Post della  Maastricht University nel 2012 con lo scopo di riuscire un giorno a creare un intero hamburger; tutto ciò all’onestissimo prezzo di 200.000 sterline: che i vegetariani mettano mano ai propri conti!

Nel settembre 2012 è arrivato il primo barlume di speranza invece per chi, affetto da retinite, potrà tornare a vedere grazie ad un occhio bionico : un microchip che inserito nel bulbo oculare permetterà di raccogliere gli stimoli luminosi e di convertirli in segnale elettrico in grado di stimolare la retina.

Che dire delle reti neurali? Che fior fior di etologi, studiando il comportamento collettivo di animali (quali ad esempio le formiche) stanno cercando di ricostruire gli algoritmi che simulano il comportamento adattivo del cervello, delle reti neurali e delle tecnica di classificazione e discriminazine automatica di segnali e stimoli.

I SubSonica ci avevano visto lungo!

In realtà tutto l’album, a partire dal titolo, è costellato di riferimenti alla chimica e alla tecnologia e alle loro interazioni con la vita e la biologia.

La canzone Depre è ad esempio un sempilicissimo e geniale  elenco di nomi di farmaci antidepressivi: traspare una visione scettica della soluzione chimica alla malattia a  favore di un rimedio semplice e immediato: SI PUO’ SALTARE!!!!!!

 

Si sveglia che fa buio ormai d’abitudine

La notte le regala un’aria più complice

Detesta il vuoto dei rumori della realtà (Aurora sogna)

Ma col volume a stecca può sopravvivere (Aurora sogna)

Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Sogna di un bisturi amico che faccia di lei Qualcosa fuori dal normale

Qualche gelato al giorno forse la nutrirà

Non crede nell’amore in ciò è molto semplice

Come si chiama questa voglia di vivere (Aurora sogna)

Che nel suo corpo ha bisogno di espandere (Aurora sogna)

Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Occhi bionici più adrenalina sensori e cibernetica neurale Sogna una carne sintetica nuovi attributi e un microchip emozionale Labbra cromate ricordi seriali Emozioni e un nuovo impianto sessuale

Lei senza più mangiare, lei senza più dormire

Lei senza più mangiare, lei senza più dormire

Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Sogna di un bisturi amico Che faccia di lei qualcosa fuori dal normale Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Occhi bionici più adrenalina sensori e cibernetica neurale

Le stesse facce di ogni giorno fanno male Le stesse voci recitanti giudicare Posa l’orecchio sul bicchiere e sente il mare Ma non il suono della musica che piace a lei La solitudine che indossa è più normale Di una prudente saggia e isterica morale Aurora sogna e nei suoi sogni sa cercare Senza paura un’esclusiva felicità

Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Sogna di un bisturi amico che faccia di lei Qualcosa fuori dal normale Sogna una carne sintetica Nuovi attributi e un microchip emozionale Occhi bionici più adrenalina sensori e cibernetica neurale Sogna una carne sintetica nuovi attributi e un microchip emozionale Labbra cromate ricordi seriali Emozioni e un nuovo impianto sessuale Sogna una carne sintetica

The final countdown – Europe

E’  il 1985 quando il bassista John Leven suggerisce a Joey Tempest di incidere un singolo con un riff registrato tra l ’81 e l ’82.

Quando il gruppo sente la demo i pareri sono discordanti ma sono tutti d’accordo sul fatto di includere il singolo nell’album ed usarlo esclusivamente come apertura dei concerti.
Nasce così The final countdown il singolo più famoso del gruppo svedese Europe pubblicato nel 1986 in occasione del loro (omonimo) terzo album.
Così ricorda Joey Tempest:

“It was over six minutes long and was never meant to be a hit or anything like that. It was meant to be an opening for the “live” show. We were putting out our third album and we wanted a really “grand” opening for the show. So, I had that “riff” tucked away in a drawer since my college years and I took it out, found a tempo for it, wrote lyrics and it turned out to be a great opening for that album and for the show as well.”

Ma la compagnia Epic Records è assolutamente convinta che  quello debba essere il singolo di apertura dell’album.

Il risultato sarà che  The final countdown arriva al numero  1 delle chart in 27 stati vendendo quasi 12 milioni di copie; in Italia il singolo è rimasto al numero 1 per 9 settimane consecutive.

L’inizio della canzone con il famosissimo conto alla rovescia e il tema del viaggio spaziale ricordano Space Oddity di David Bowie alla quale Joey Tempest dichiara apertamente di essersi ispirato.

E così ritroviamo  il conto alla rovescia come emblema della partenza verso nuovi mondi e scopriamo cha ancora negli anni ’80, sulla scia della conquista della Luna e sull’onda della paura per la guerra fredda, il viaggio interplanetario rappresenta uno scenario futuribile… [*]

E’ curioso notare il riferimento a Venere che nei primi anni ’80 è stato protagonista incontrastato delle esporazione spaziale; se Marte infatti dopo il successo delle sonde americane Viking (1975-76) è stato dimenticato fino al 1988 dall’Unione Sovietica (programma Phobos) e fino al 1996 dalla NASA (Mars Globas Surveyor) , tra il 1980 e il 1986 attorno a Venere hanno orbitato ben 6 sonde russe ( 4 del programma Venera e 2 del programma Vega) ,  quattro delle quali hanno condotto atterraggi di successo.

We’re leaving together,
But still it’s farewell
And maybe we’ll come back,
To earth, who can tell ?
I guess there is no one to blame
We’re leaving ground
Will things ever be the same again?

It’s the final countdown…

We’re heading for Venus and still we stand tall
Cause maybe they’ve seen us and welcome us all
With so many light years to go and things to be found
I’m sure that we’ll all miss her so

IL CONTO ALLA ROVESCA FINALE

Stiamo partendo insieme
ma è sempre un addio
e forse torneremo sulla Terra
chi può dirlo?
penso che non si possa incolpare nessuno
stiamo lasciando il terreno
le cose potranno mai
essere di nuovo le stesse?

è il conto alla rovescia finale…

Ci stiamo dirigendo a Venere
e ancora stiamo in piedi
perchè forse ci hanno visto
e ci hanno dato il benvenuto
con così tanti anni luce da percorrere
e cose da trovare
sono sicuro che ci mancherà molto…

www.angolotesti.it

[*] anche se lo stesso Bowie nel singolo Ashes to ashes, già nel 1980, abbandonerà il Major Tom a se stesso tornando ad una visione decisamente disincantata e disillusa dello spazio e del viaggio interplanetario. Ma Bowie, si sa, è un’altra storia…

Lucy in the sky with diamonds – Beatles

Lucy in the sky with diamonds è una canzone dei Beatles contenuta nell’album Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band pubblicato nel 1967; la canzone è molto probabilmente frutto della cretività del duo Lennon/Mc Cartney.

L’immagine sognante di una ragazza in un cielo cosparso di oggetti brillanti come diamanti ha fatto molto discutere riguardo al significato della canzone. A creare il dibattito soprattutto le iniziali delle parole del titolo che, unite,  riproducono la sigla di una celebre droga molto usata negli anni ’60 e dichiarata illegale negli Stati Uniti proprio nel 1967 : l’LSD

Il testo della canzone che si compone di immagini psichedeliche, fantasione e allucinate sullo stile di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio  (Lennon era un grande ammiratore di Lewis Carroll) ha alimentato il dibattito fino a oggi anche se Lennon dichiarò da subito di avere semplicemente preso l’idea da un disegno di suo figlio Julian raffigurante la compagna di scuola Lucy O’Donnell

Il successo di questa canzone superò le barriere delle hit parade musicali e approdò in un campo molto, molto distande dallo studio di registrazione:

replica dello scheletro "Lucy"

Il 30 novembre 1974 i paleontologi Donald Johanson e Tom Gray in Afar, Etiopia, ritrovano i resti di una femmina adulta di Australopithecus afarensis vissuta 3,2 milioni di anni fa.

“In particolare, sono stati ritrovati frammenti di 47 ossa degli arti superiori e inferiori, della spina dorsale, delle costole e del bacino; mentre il cranio era rappresentato solo dalla mandibola e da 5 frammenti della volta.

Johanson e gli altri giovani ricercatori della missione erano soliti lavorare ascoltando le canzoni dei Beatles e da una di esse, Lucy in the sky with Diamonds, hanno preso il nomignolo per la loro creatura: Lucy, un perfetto bipede alto poco più di un metro.

Nessun altro fossile ha avuto nei mezzi d’informazione la fortuna riservata a Lucy, che è stata una perfetta ambasciatrice dell’evoluzione umana presso l’opinione pubblica internazionale.”

tratto da “Umani da sei milion di anni” di Gianfranco Biondi, Olga Rickards

Non solo.

A 50 anni luce dalla Terra, nella Costellazione del Centauro esiste una nana bianca di nome BPM 37093 ; si tratta del relitto di una stella che, alla fine del processo evolutivo, ha trasformato tutto l’idrogeno e l’elio a sua disposizione in carbonio. La pressione di questa stella è tale da aver compattato tutto il carbonio in un solido cristallino, altrimenti detto diamante; un diamante di 4000 km di diametro con una massa di 2x 10^30 kg (un diamante da 10^34 carati).

Gli scienzati hanno scherzosamente nominato questa stella Lucy, sempre in onore della canzone deI Beatles Lucy in the sky with diamonds

LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS

Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies.
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with caleidoscope eyes.

Cellophane flowers of yellow and green
Towering over your head.
Look for the girl with the sun in her eyes
And she’s gone.

Chorus:
Lucy in the sky with diamonds
Lucy in the sky with diamonds
Lucy in the sky with diamonds, ah, ah

Follow her downto a bridge by the fountain
where rocking horse people eat marshmallow pies.
Everyone smiles as you drift past the flowers
That grow so incredibly high.

Newspaper taxis appear on the shore
Waiting to take you away
Climb in the back with your head in the clouds
And you’re gone.

Chorus

Picture yourself on a train in a station
With plasticine porters with looking glass ties,
Suddenly someone is there at the turnstile,
The girl with caleidoscope eyes.

Chorus

***

LUCY NEL CIELO CON I DIAMANTI

Immaginati in una barca su un fiume
Con degli alberi di mandarino e cieli di marmellata
Qualcuno ti chiama, tu rispondi abbastanza lentamente
Una ragazza con gli occhi di caleidoscopio.

Fiori di cellofan di giallo e verde
Sovrastano la tua testa.
Cerca la ragazza con il sole negli occhi*
Ed è andata.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti) .
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Seguila laggiù ad un ponte accanto ad una fontana.
Dove persone come cavalli a dondolo mangiano torte di marshmallow
Ognuno sorride mentre si apre un varco tra i fiori
Che crescono incredibilmente alti.
Un taxi fatto di giornali appare sulla spiaggia
Aspetta per portarti via.
Tu ci sali con la testa tra le nuvole.
E parti.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Immaginati su un treno in una stazione
Con facchini di plastilina e cravatte che sembrano di vetro
Improvvisamente ecco qualcuno al cancelletto girevole
La ragazza con gli occhi di caleidoscopio.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).