Space Dementia – Muse

Pubblicato nel 2001  nell’album Origin of Simmetry dalla band inglese Muse, Space Dementia è uno splendido esempio di commistione tra elementi elettroni e virtuosismi classici.

Space_Dementia_Muse_by_Drakey616

http://drakey616.deviantart.com/art/Space-Dementia-Muse-74142957

Matthew Bellamy front man del gruppo dichiara di essersi ispirato per la canzone allo stato confusionale causato dalla lunga permanenza in orbita spaziale , con pochi rapporti sociali e alterati rapporti sonno – veglia.

Mars500-crew

Ed è del  7 gennaio scorso la notizia che è proprio nel rapporto sonno – veglia la maggior difficoltà ad intraprendere un viaggio spaziale; è quanto risulta dall’esperimento Mars 500 condotto da ESA e Agenzia Spaziale Russa e conclusosi il 4 novembre 2011 che ha visto 6 volontari (selezionati e addestrati appositamente dall’ESA) chiudersi in totale isolamente in una finta astronave in una periferia di Mosca; i sei eroi (a mio avviso dei pazzi) sono entrati nel “bunker” il 3 giugno 2010 per restarci ben 500 giorni simulando in tutto e per tutto una missione su Marte con tanto di ipotetica discesa di tre dell’ equipaggio sul suolo del pianeta rosso: una stanza riempita di sabbia.

mars500_marswalk

I risultati parlano chiaro: l’assensa di luce solare ha provocato alcuni problemi di comportamente, umore e rendimento sui quali è necessario lavorare prima di poter intraprendere una vera e propia missione verso il pianeta rosso (ricordiamo che un simile esperimento precedente venne  interrotto per una lite e un tentato flirt con l’unica donna dell’equipaggio).

Matthew Bellamy non ha aspettato tanto; gli è bastato attingere dalle popolari serie di fantascienza per scrivere la slendida canzone : “Space Dementia is the term NASA Used for what happens if you’re left out in space for a long time, because if you truly conceptualise the situation of being there and looking back at Earth, it can drive you mad, The song’s about a person who’s quite important in my life and who gives me space dementia when I look at them. It’s about being intensely engrossed so that you become obsessive and almost nasty”.

Ancora una volta la scienza non è che un’immagine, una sensazione; e il rock se ne serve per creare pura arte.

SPACE DEMENTIA

Mmmmm
H8 is the one for me
It gives me all I need
And helps me coexist
With the chill

You make me sick
Because I adore you so
I love all the dirty tricks
And twisted games you play
On me

Space dementia in your eyes and
Peace will arise
And tear us apart
And make us meaningless again

Mmmm, yeah
You’ll make us wanna die
I’d cut your name in my heart
We’ll destroy this world for you
I know you want me to
Feel your pain

Space dementia in your eyes and
Venus will arise
And tear us apart
And make us meaningless again

Ooooh …

SPACE DEMENTIA

H 8 (microcomputer),
è quello per me
mi dà tutto ciò di cui ho bisogno
e mi aiuta a coesistere
con lo scoraggiamento

Mi mandi in bestia
perchè ti adoro così tanto
amo tutti gli sporchi trucchi
e i giochi confusi che fai
su di me

Space dementia nei tuoi occhi
e la pace sorgerà e ci distruggerà
e ci renderà di nuovo insignificanti

Ci farai voler morire
inciderei il tuo nome nel mio cuore
distruggeremo questo mondo per te
so che vuoi che io
provi il tuo dolore

Space dementia nei tuoi occhi
e Venere sorgerà e ci distruggerà
e ci renderà di nuovo insignificanti

Symptom of the universe – Black Sabbath

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“Conducimi attraverso i secoli, verso anni supersonici”

La frase che apre la canzone Symptom of the universe della rock band inglese Black Sabbath non vuol dire assolutamente nulla!

Eppure…

Eppure la band regina dell’occulto, i Black Sabbath  nel loro sesto album Sabotage (1975) dedica ben due canzoni a temi più o meno scientifici (più pecisamente astronomici): Symptom of the Universe e Hole in the sky inserendo nei testi alcune intuizioni geniali.

Black_Sabbath_Sabotage

Queste due tracce di Sabotage , grazie al loro originario stile heavy metal, diventano canzoni di culto dei fans, mentre il resto dell’album viene accolto freddamente: Sabotage  segna infatti la svolta musicale del gruppo sempre più legato ad effetti elettronici e psichedelici.

Nel testo di Symptom of the universe troviamo riferimenti visionari alla cosmogonia e alla mitologia ispirati da un sogno fatto dal bassista Geezler Butler.

Al di là delle immagini sconnesse è rilevante  l’associazione nel nostro satellite all’idea di Madre, un’identificazione che trae le sue origini in antichissime mitologie; la Luna nasce infatti come divinità femmiile sulle coste del Mediterraneo e con le fasi di nascita, crescita e morte viene associata alla Grande Madre che presiede il perenne ciclo di vita-morte-vita.

Non a caso il nome del dio frigio associato alla Luna è Mene, nome che  contiene  la radice indoeuropea -me (che troviamo ad esempio un po’ “sporcato” nella parola “Moon”)  che significa misura, computo ed è la stessa che ritroviamo nella parole mensis, mentruus:  la  ciclicità della Luna aveva infatti l’ indispensabile funzione di arcaico calendario mensile.

Ecco come si presenta la Luna a Lucio nelle Metamorfosi di Apuleio:

“[…] eccomi qui, Lucio, mossa dalle tue preghiere, io ,

la genitrice del mondo naturale,

la signora di tutti gli elementi,

l’origine prima delle generazioni,

la somma delle divinità,

la regina dei mani,

il volto unico degli dei e delle dee […]”

Lucio Apuleio, II sec d.C.

Oggi sappaimo che sebbene non sia la Luna origine della vita, il nostro satellite ha avuto un ruolo fondamentale per il suo sviluppo: la sua presenza ha infatti permesso di mantenere stabile l’asse terrestre evitando stravolgimenti e shock termici (avvenuti ad esempio su Marte) che non avrebbero consentito l’evoluzione per come oggi la conosciamo.

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Notevole è anche il riferimento nell’album Sabotage al buco nel cielo – Hole in the sky proprio negli anni (la canzone è del 1975) in cui viene trovata la prima prova empirica dell’esistenza dei buchi neri: nel 1974 la comunità scientifica riconosce in Cignus X-1 una sorgente a raggi X nella costellazione del Cigno per la prima volta nella storia un buco nero stellare.

Che sia un caso o no ai Black Sabbath viene addirittura in mente che questo buco nel cielo sia anche (lo leggiamo nel loro testo) una “finestra del tempo” … Non so cosa loro avessero in mente ma l’idea di uno stavolgimento spazio-temporale è la base della teoria dei buchi neri.

Come al solito il rock ha la vista lunga!

SYMPTOM OF THE UNIVERSE:

Take me through the centuries to supersonic years
Electrifying enemy is drowning in his tears
All I have to give you is a love that never dies
The symptom of the universe is written in your eyes

Mother moon she’s calling me back to her silver womb
Father of creation takes me from my stolen tomb
Seventh advent unicorn is waiting in the skies
A symptom of the universe, a love that never dies

Take my hand my child of love come step inside my tears
Swim the magic ocean I’ve been crying all these years
With our love we’ll ride away into eternal skies
A symptom of the universe, a love that never dies

Woman child of love’s creation, come and step inside my dreams
In your eyes I see no sadness, you are all that loving means
Take my hand and we’ll go riding through the sunshine from above
We’ll find happiness together in the summer skies of love

SINTOMO DELL’UNIVERSO

Conducimi attraverso i secoli,verso anni supersonici

Il nemico elettrificante, sta affogando nelle sue lacrime

Tutto ciò che ho da dartiè un amore che non muore mai

Il sintomo dell’universoè scritto nei tuoi occhi

La madre luna mi sta richiamando al suo ventre argentato

Il padre della creazione toglimi dalla mia tomba rubata

La settima notte l’unicorno sta aspettando nei cieli

Un sintomo dell’universo, un amore che non muore mai

Prendimi la mano, mio bambino dell’amore, sali dentro le mie lacrime

Nuota per l’oceano magico Ho pianto per tutti questi anni

Quando il nostro amore cavalcherà nei cieli eterni

Un sintomo dell’universo, un amore che non muore mai

Oh, figlio mio dell’amore per la creazione, vieni e sali dentro i miei sogni

nei tuoi occhi no vedo nessuna cattiveria, tu sei tutto ciò che significa amare

Prendimi la mano ed andremo cavalcando attraverso la luce del sole da lassù

Insieme troveremo la felicità nei cieli estivi dell’amore