The Scientist – Coldplay

Pubblicata nel novembre 2002 come secondo singolo dell’album A rush of blood to the Head,  The scientist è una delle più celebri canzoni del gruppo inglese Coldplay.

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La ballata, costruita su una melodia a pianoforte,  parla della difficoltà di un uomo, uno scienziato, ad abbandonarsi all’amore.

Chris Martin, frontman del gruppo, dice di essersi ispirato a “Isn’t it a pity” dell’album  “All things Must pass” di George Harrison e riprende il tema  di un racconto di Hawthorne del 1843, The Birthmark, in cui uno scienziato, ossessionato dalla perfezione,  si dimentica dell’amore della sua vita pentendosene poi troppo tardi.

Chris Martin dichiara”That’s just about girls. It’s weird that whatever else is on your mind, whether it’s the downfall of global economics or terrible environmental troubles, the thing that always gets you most is when you fancy someone.”

La scienza (e il progresso) è contrapposta all’amore, alla passione; è qualcosa di rigido che non lascia spazio alla libertà, alla creatività e alle emozioni.

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Eppure…

Eppure i Coldplay non sono sordi alla scienza, al progresso e alla tecnologia.

Ne è dimostrazione la copertina della stesso album A rush of blood to the Head che ritrae il viso di una modella ottenuta con l’uso di uno scanner 3-D, uno scanner in grado, grazie al laser, di ricostruire la forma di un oggetto tridimensionlamente.

Chris Martin vEde  l’immagine su un giornale e chiede all’autore Sølve Sundsbø di poterla usare come copertina dell’album.

Le cover di tutti i singoli dell’album ritraggono immagini dei componenti della band cattuate tramite stampante 3-D . Sulla copertina di The scientist è il batterista Will Champion.

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Con quattro singoli estratti la rivista Rolling Stones nel 2012 inserisce A rush of blood to the head al numero 466 dei 500 album migliori di tuti i tempi.

Non è un facile obiettivo visto il trionfale esordio di Parachutes accolto straordinariamente dalla critica e dal mercato.

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Durante la registrazione del loro primo album, di notte, durante una pausa, la band decide di uscire a prendere un po’ d’aria.  Lo spettacolo del cielo stellato impressiona dapprima Ken Nelson, co-produttore della band, che lo definisce “just amazing” e invita la band ad alzare gli occhi al cielo… La vista ispira Chris Martin che sente improvvismente  una melodia nella sua testa… è così che nasce  Yellow, una delle più belle canzoni del gruppo inglese.

Ma a completare qualle che i Coldplay stessi definiscono la loro prima trilogia è l’album X&Y, pubblicato nel giugno 2005.

A tre anni di distanza da The Scientist i Coldplay scelgono le più pure variabili matematiche come titolo del proprio album.

Chris Martin dichiara che X&Y “ha a che fare con gli opposti e le tensioni tra gli opposti […] La mia intera giornata è un misto di ottimismo e pessimimo nelle sue forme più estreme. La scelta di X&Y viene dalla matematica : X e Y rappresentano le incognite e gran parte dell’album rigurda l’incognito e questioni non risolvibili.” Il titolo pima di X&Y avrebbe dovuto essere Zero Theory.

Più scienziati di così…

THE SCIENTIST

Come up to meet you, tell you I’m sorry ,
You don’t know how lovely you are
I had to find you Tell you I need you Tell you I set you apart
Tell me your secrets And ask me your questions
Oh, let’s go back to the start
Running in circles Coming up tails Heads on a science apart
Nobody said it was easy It’s such a shame for us to part
Nobody said it was easy No one ever said it would be this hard
Oh, take me back to the start
I was just guessing At numbers and figures Pulling the puzzles apart
Questions of science Science and progress Do not speak as loud as my heart
Tell me you love me Come back and haunt me
Oh, and I rush to the start
Running in circles Chasing our tails Coming back as we are
Nobody said it was easy
Oh, it’s such a shame for us to part
Nobody said it was easy No one ever said it would be so hard
I’m going back to the start

LO SCIENZIATO
Sono venuto per incontrarti,
dirti che mi dispiace
Non sai quanto sei bella…
Dovevo trovarti
per dirti quanto ho bisogno di te
per dirti che ti ho trascurata

Dimmi i tuoi segreti
e fammi le tue domande
Ricominciamo tutto da capo.
Correndo in cerchio, si vedono le code
le teste sono in una scienza a parte

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E’ così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura
Portami indietro all’inizio

Stavo solo calcolando cifre e numeri
mettendo i tuoi problemi da parte
Problemi di scienza, scienza e progresso
Non parlano forte come il mio cuore

dimmi che mi ami,
torna e assillami
E corro verso l’inizio
Correndo in cerchio, rincorrendo le nostre code
Tornando indietro a quello che siamo

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E’ così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura

Sto tornando all’’inizio

http://www.angolotesti.it/traduzioni/c/traduzione_testo_canzone_tradotto_the_scientist_coldplay_806.html

Lithium – Nirvana

Pubblicato il 21 luglio 1992, Lithium è il terzo singolo estratto dal capolavoro dei Nirvana: Nevermind.

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Il testo, scritto dal front man del gruppo Kurt Cobain, parla di un uomo che scopre la religione come via di fuga dopo la morte della propria fidanzata.

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Dichiara lo stesso Cobain: “I did infuse some of my personal experiences, like breaking up with girlfriend and having bad relationship”.

Nella canzone si alternano ritmi lenti e ballabili a ritmi frenetici sottolineati dalla voce strozzata di Cobain.

Il biografo dei Nirvana, Michael Azerrad, sostiene che il titolo della canzone faccia riferimento all’interpretazione di Karl Marx secondo la quale la religione sarebbe l’oppio dei popoli.

E di nuovo nelle parole di Kurt Cobain raccolte da Azerrad:

“I’ve always felt that some people should have religion in their lives[…] That’s fine. If it’s going to save someone it’s okay. And the person in [Lithium] needed it”

Ma perchè Lithium? Perchè il litio fin dal 1949 è stato utilizzato come stabilizzante dell’umore nelle persone affette da disturbo bipolare.

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L’idea nacque dallo psichiatra John Cade che osservò come il litio avesse un effetto calamente sui porcellini d’india. Successivamente il medico somministrò il litio a 10 pazienti affetti disturbi manici riscontrando notevoli benefici in ognuno di loro.

Questo portò il medico a ipotizzare che gli ioni di litio potessero essere legati alla patogenesi dei disordini mentali. In un’epoca in cui le patologie psichiatriche venivano curate con elettroshock o lobotomia la scoperta di Cage diede nuova vita alla psichiatria.

Gli studi raccolti in sessanta anni hanno dimostrato che  il litio risulta terapeutico in patologie che manifestano episodi di aggressività, ipertattività e  condizioni simili a quelle che caratterizzano il disturbo bipolare.

Ma a tutt’oggi il meccanismo neurochimico che conferisce al litio la proprietà terapeutica nel disturbo bipolare rimane poco chiara.

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Il litio (Li), terzo elemento della tavola periodica ha un numero atomico=3  (ossia il numero di protoni contenuti nel nucleo) ed è l’elemento più semplice dopo idrogeno (numero atomico =1) ed elio (numero atomico =2).

Parte del litio esistente in natura è stato prodotto dalla nucleosintesi primordiale  più 13 miliardi di anni fa,  solo tre minuti dopo il big bang.

Grazie alla sua capacità di condurre calore  e alle sue proprietà elettrochimiche  il litio trova largo impiego nell’elettronica (sono di largo consumo ad esempio le batterie al litio).

Le più grandi riserve di litio (comunque non allo stato metallico puro ma legato ad altri elementi) si trovano in Bolivia, nei laghi salati prosciugati delle Ande.

Lithium:

I’m so happy because today
I’ve found my friends …
They’re in my head
I’m so ugly, but that’s okay, cause so are you…
We’ve broken our mirrors
Sunday morning is everyday for all I care…
And I’m not scared
Light my candles in a daze…
Cause I’ve found god – hey, hey, hey

I’m so lonely but that’s okay I shaved my head…
And I’m not sad
And just maybe I’m to blame for all I’ve heard…
But I’m not sure
I’m so excited, I can’t wait to meet you there…
But I don’t care
I’m so horny but that’s okay…
My will is good – hey, hey, hey

I like it – I’m not gonna crack
I miss you – I’m not gonna crack
I love you – I’m not gonna crack
I kill you – I’m not gonna crack

Sono così felice perché
Oggi ho trovato i miei amici…
Sono nella mia testa
Sono così sgradevole, ma va bene,
perché sei così tu…
Abbiamo rotto i nostri specchi
Domenica mattina è ogni giorno
per quanto me ne importa…
E non ho paura
Accendo le mie candele, in un “daze”
Poiché ho trovato Dio
Hey, hey hey (x6)

Sono così solo, ma va bene,
mi sono rasato la testa…
E non sono triste
E forse semplicemente
sono da biasimare per quello che ho sentito…
Ma non ne sono certo
Sono così eccitato, ma va bene…
La mia volontà è buona
Hey, hey hey (x6)

(x2)
Mi piaci – Non sto per cedere
Mi manchi – Non sto per cedere
Ti amo – Non sto per cedere
Ti ammazzerei – Non sto per cedere

Sono così felice perché
Oggi ho trovato i miei amici…
Sono nella mia testa
Sono così sgradevole, ma va bene,
perché sei così tu…
Abbiamo rotto i nostri specchi
Domenica mattina è ogni giorno
per quanto me ne importa…
E non ho paura
Accendo le mie candele, in un “daze”
Poiché ho trovato Dio
Hey, hey hey (x6)

(x2)
Mi piaci – Non sto per cedere
Mi manchi – Non sto per cedere
Ti amo – Non sto per cedere
Ti ammazzerei – Non sto per cedere.

http://www.angolotesti.it

Earth song – Michael Jackson

Vero e proprio bambino prodigio, Michael Jackson è andato oltre le più rosee aspettative mondiali diventando in 40 anni di carriera “l’esempio più felice di miscela fra tutti i generi moderni” (Tra arte e rock, Arcangelo Accurso) e detenendo, con 110 milioni di copie vendute, il record incontrastato dell’album più venduto al mondo : Thriller  (lo seguono gli Ac/DC con Back in Black e 49 milioni di copie vendute).

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Michael Jackson ha spesso sfruttato la propria genialità e la propria fama per portare all’attenzione del mondo (qui è proprio il caso di dirlo) diversi temi sociali; l’ha fatto con ” We are the world“, con  “Man in the Mirror”, “Heal the World” e con “Earth Song”.

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Uscita il 27 novembre 1995 come terzo singolo estratto dall’album History: past, present and future – Book I, Earth song  è uno dei primi tentativi della cultura pop di mettere a tema i problemi ambientali generati dell’uomo e dalle sue condotte miopi dettate del mito del profitto.

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Ed è di qualche anno prima, del 1992,  il  Summit della Terra, la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente, organizzato dalla Nazioni Unite a Rio (il primo fu nel 1972, l’ultimo, Rio + 20 si è tenuto nel giugno 2012) che pone all’attenzione dell’ ONU l’urgenza dell’attuazione di uno sviluppo sostenibile; in passaggi non propio immediati  il Summit della Terra portò l’11 dicembre 1997 alla sottoscrizione da parte di più di 160 paesi  del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in campo ambientale contro il riscaldamento globale.

Nel video di Earth Song , girato in 4 diverse regioni geografiche ( a partire dalla Ex Yogoslavia in quegli anni colpita dalla guerra), animali barbaramente uccisi, ciminiere strabordanti gas inquinanti, popolazioni oppresse dalla guerra e dalla povertà urlano attravero l’urlo di Michael Jackson la loro indignazione e protesta.

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E nel video,  il liberatorio urlo di Machael, diventa punto di partenza di una nuova era in cui l’uomo, presa consapevolezza della propria forza e del proprio impatto da vita ad un nuovo mondo senza guerra, povertà e prevaricazione nei confronti delle diverse forme di vita animale e vegetale .

Sono passati 17 anni! e Michael Jackson non c’è più…

Siamo finalmente in grado di raccogliere la sua eredità?

Earth Song

What about sunrise?
What about rain?
What about all the things
That you said we were to gain?
What about killing fields?
Is there a time?
What about all the things
That you said were yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the blood we’ve shed before?
Did you ever stop to notice
This crying Earth, these weeping shores?

Chorus:
Aaaaaaaaaah Oooooooooh
Aaaaaaaaaah Oooooooooh

What have we done to the world?
Look what we’ve done
What about all the peace
That you pledge your only son?

What about flowering fields?
Is there a time?
What about all the dreams
That you said was yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the children dead from war?
Did you ever stop to notice
This crying earth, these weeping shores?

Chorus

I used to dream
I used to glance beyond the stars
Now I don’t know where we are
Although I know we’ve drifted far

Chorus x2

Hey, what about yesterday
(What about us)
What about the seas
(What about us)

The heavens are falling down
(What about us)
I can’t even breathe
(What about us)

What about apathy
(What about us)
I need you
(What about us)

What about nature’s worth
(Oooh, oooh)
It’s our planet’s womb
(What about us)

What about animals
(What about it)
We’ve turned kingdoms to dust
(What about us)

What about elephants
(What about us)
Have we lost thier trust
(What about us)

What about crying whales
(What about us)
We’re ravaging the seas
(What about us)

What about forest trails
(Oooh, oooh)
Burnt despite our pleas
(What about us)

What about the holy land
(What about it)
Torn apart by creed
(What about us)

What about the common man
(What about us)
Can’t we set him free
(What about us)

What about children dying
(What about us)
Can’t you hear them cry
(What about us)

Where did we go wrong
(Oooh, oooh)
Someone tell me why
(What about us)

What about babies
(What about it)
What about the days
(What about us)

What about all their joy
(What about us)
What about the man
(What about us)

What about the crying man
(What about us)
What about Abraham
(What about us)

What about death again
(Oooh, oooh)
Do we give a damn

Chorus

Che dire dell’alba
Che dire della pioggia
Che dire di tutte quelle cose
Che tu dicevi avremmo conquistato…
Che dire dei campi di sterminio
C’è un tempo
Che dire di tutte le cose
Che tu dicevi fossero tue e mie
Ti sei mai fermato a notare
Tutto il sangue che abbiamo versato prima
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste  in lacrime?

Ritornello:
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh

Cosa abbiamo fatto al mondo
Guarda cosa abbiamo fatto
Che dire di tutta la pace
Che hai promesso al tuo unico figlio
Che dire dei campi di fiori
C’è un tempo
Che dire di tutti i sogni
Che tu dicevi  fossero tuoi e miei
Ti sei mai fermato a notare
Tutti i bambini morti per una guerra
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste  in lacrime?

Ritornello

Ero solito sognare
Ero solito guardare al di là delle stelle
Ora non so dove siamo
Nonostante io sappia che abbiamo deviato troppo

Ritornello

Che dire di ieri
(Che dire di noi)
Che dire dei mari
(Che dire di noi)
I cieli stanno crollando
(Che dire di noi)
Non riesco neanche a respirare
(Che dire di noi)
Che dire della Terra sanguinante
(Che dire di noi)
Non riusciamo a sentire le sue ferite
(Che dire di noi)
Che dire del valore della natura
(Oooh, oooh)
E’ il ventre del nostro pianeta
(Che dire di noi)
Che dire degli animali
(Che dire di questo)
Abbiamo polverizzato regni
(Che dire di noi)
Che dire degli elefanti
(Che dire di noi)
Abbiamo perso la loro fiducia
(Che dire di noi)
Che dire di balene piangenti
(Che dire di noi)
Stiamo devastando i mari
(Che dire di noi)
Che dire dei sentieri nei boschi
(Oooh, oooh)
Bruciati nonostante le nostre suppliche
(Che dire di noi)
Che dire della terra santa
(Che dire di questo)
Divisa dalle religioni
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo comune
(Che dire di noi)
Non possiamo liberarlo
(Che dire di noi)
Che dire dei bambini che muoiono
(Che dire di noi)
Non li senti piangere
(Che dire di noi)
Dove abbiamo sbagliato
(Oooh, oooh)
Qualcuno mi dica perché
(Che dire di noi)
Che dire dei bimbi
(Che dire di questo)
Che dire dei giorni
(Che dire di noi)
Che dire di tutta la loro gioia
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo che piange
(Che dire di noi)
Che dire di Abramo
(Che dire di noi)
Che dire della morte di nuovo
(Oooh, oooh)
Ce ne freghiamo