Part Man Part Monkey – Bruce Springsteen

1925, Dayton, Tennessee, Stati Uniti d’America.

E’ un caldissimo 10 luglio e il professor Thomas Scope è seduto davanti alla giuria. Accanto a lui l’avvocato difensore Clarence Darrow, membro dell’ American Civil Liberties Union  (ACLU) e dalla parte opposta l’avvocato accusatore, il democratico, tre volte candidato alle presidenziali, William Jenning Bryan.

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Thomas Scope, professore in supplenza di biologia e matematica,  è reo (confesso) di aver  violato il Butler Act del Tennessee che vieta di insegnare la teoria dell’evoluzione in ogni scuola statale: il 24 apirle 1925 Scope seguendo il libro di testo parla in classe ai suoi alunni delle teorie di Charles Darwin pubblicate nel 1859 nel libro “L ‘origine della specie” (titolo originale: On the origin of the spieces).

Nella straordinaria opera, Darwin (grazie anche agli studi di A.R. Wallace) individua nella selezione naturale il meccanismo grazie al quale gruppi di organismi di una stessa specie evolvono, uomo compreso. Ed è in quell’opera e nella successiva L’Origine dell’uomo ( titolo originale: The Descent of Man, and Selection in Relation to Sex) del 1871 che Darwin tocca lo scottante tema dell’origine dell’uomo individuando nello scimpanzè non tanto un diretto progenitore quanto un animale che presenta caratteristiche simili a quelle che dovrebbe avere il progenitore del’uomo.

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Fiutando la possibilità di un forte impatto mediatico che possa dare nuova linfa commerciale ad una sconosciuta Dayton e forti del fatto che l’ACLU offre la difesa a chiunque violi il Butler Act, commercianti, manager, politici e avvocati della piccola cittadina si accordano: accusano il professore Scope di aver infranto la legge e fanno in modo che l’eco del caso arrivi alle orecchie di due dei più celebri avvocati degli Stati Uniti.

Photo taken of Clarence Darrow (left) and William Jennings Bryan (right) during the Scopes Trial in 1925

Photo taken of Clarence Darrow (left) and William Jennings Bryan (right) during the Scopes Trial in 1925

Gli ingredienti ci sono tutti per fare del caso Scope uno dei più eclatanti processi che vede contrapposti creazionisti e evoluzionisti, conservatori e modernisti in uno scontro che negli Stati Uniti si ripetererà ( e si ripete ancor oggi) decine di volte coinvolgendo fortemente l’opinione pubblica.

E infatti…

Il processo delle scimmie è il primo interamente trasmesso alla radio; la prima pagina del The New York Times viene dominata dal caso per decine di giorni; più di 200 reporter arrivarono a Dayton dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra per un totale di 22 telegrafisti che si stima inviino circa 165000 parole al giorno.

Il processo si chiude con la condanna di Scope al pagamento di una multa di 100 dollari ( ma verrà successivamente annullamento per vizi di forma) e l’incredibile risultato che altri Stati considerano la possibilità di introdurre leggi che vietino l’insegnamento delle teorie dell’evoluzione con un contorno di vere e proprie crociate anti evoluzionismo e costituzioni di associazioni di creazionisti.

Tutto ciò fino al 1957 quando l’arretratezza scientifica degli Stati Uniti fa da sfondo al lancio del satellite russo Sputnik e  l’America intuisce che è il caso di uscire dall’oscurantismo; ma lo farà piano piano perchè il Butler Act viene revocato solo nel 1968 per anticosituzionalià.

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La fama di questo porcesso è tale che nel 1955 ne viene ricavata un’opera teatrale Inherit the wind (1955) e nel 1960 l’omonimo film (in Italiano “…E l’uomo creò Satana” )  di Stanley Kramer con Spancer Tracy e Frederic March.

Ma questo non è solo un caso di scienza, è un caso di uomini: di speranze, di fatiche, di lavoro, di credenze e di delusioni.

Ed ecco che il menestrello del New Jersey , Bruce Springsteen, il collezionista di storie e di sogni di uomini, nel 1992 con una sola frase nella canzone “Part man part monkey” annienta un secolo di oscurantismo deridendo chi non sa cogliere quel lato così bestiale dell’uomo. Un argomentazione volutamente banale a sostegno della teoria darwiniana, così evidente da non aver bisogno, speriamo non più, di lunghe argomentazioni.

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E, come per Darwin la via dell’evoluzione dell’uomo segue le regole della selezione sessuale così il Boss individua nell’istinto sessuale il tratto marcatamente animale dell’uomo:

Se mi avessero visto inseguirti l'altra notte, dolcezza, attraverso la giungla 
Avrebbero convocato la giuria e in quattro e quattr'otto emesso il verdetto:
In definitiva: metà uomo, metà scimmia, 

Part man part monkey, pubblicata inizilamente solo come B-side di 57 channel (And nothin’ on) nel 1992, viene eseguita più volte dal Boss durante i concerti ed è inserita nel 1998 nell’album Tracks: una raccolta di B-side e rarità che Bruce Springsteen colleziona dal 1972 al 1998.

Avanti con l’evoluzione…

PART MAN PART MONKEY

They prosecuted some poor sucker in these United States
For teaching that man descended from the apes
They coulda settled that case without a fuss or fight
If they’d seen me chasin’ you, sugar, through the jungle last night
They’da called in that jury and a one two three said
Part man, part monkey, definitely

Well the church bell rings from the corner steeple
Man in a monkey suit swears he’ll do no evil
Offers his lover’s prayer but his soul lies
Dark and driftin’ and unsatisfied
Well hey bartender, tell me whaddaya see
Part man, part monkey, looks like to me

Well the night is dark, the moon is full
The flowers of romance exert their pull
We talk awhile, my fingers slip
I’m hard and crackling like a whip

Well did God make man in a breath of holy fire
Or did he crawl on up out of the muck and mire
Well the man on the street believes what the bible tells him so
Well you can ask me, mister, because I know
Tell them soul-suckin’ preachers to come on down and see
Part man, part monkey, baby that’s me

META UOMO META SCIMMIA
Hanno perseguito dei poveri babbei qui negli Stati Uniti
Perché insegnavano che l’uomo discende dalle scimmie
Avrebbero patteggiato senza tanto chiasso e contese
Se avessero visto me l’altra notte darti la caccia attraverso la giungla, dolcezza
Avrebbero chiamato dentro la giuria e, 1 2 3 emesso il verdetto:
Metà uomo, metà scimmia, è definitivo

Le campane della chiesa squillano dal campanile d’angolo
Un uomo in panni di scimmia giura che non commetterà alcun male
Offre la sua preghiera di innamorato ma la sua anima sta mentendo,
Buia, alla deriva, insoddisfatta
Hei, cameriere, cosa mi tocca vedere…
Metà uomo e metà scimmia, ecco cosa mi sembra

È notte fonda, la luna è piena
Il fior fiore del romanticismo esercita il suo richiamo
Parliamo un po’, e le mie dita si insinuano
Sono forte e schioccante come una frusta

Allora, Dio ha fatto l’uomo alitando il suo sacro spirito
O l’uomo è strisciato fuori dal letame e dal fango?
Beh, l’uomo della strada crede a ciò che dice la Bibbia
Ma tu senti me, signore, perché io lo so:
Di’ a quei predicatori succhiatori d’anime di vedere quaggiù a vedere:
metà uomo e metà scimmia, questo io sono.

Blue Moon of Kentucky – Elvis Presley

“Il blues ha fatto un figlio e lo hanno chiamato rock’n’roll”

Muddy Waters

Il figlio del blues nasce sotto il segno di Sole e Luna.

È il 1951 e ancora negli Stato Uniti d’America la musica è un fenomeno razziale. Esistono due diversi tipi di musica: la musica dei bianchi e la musica dei neri; la race music (così veniva chiamata dall’industria discografica la musica nera) è una musica ritmata, accattivante e maliziosa, erede delle sonorità importante negli Stati Uniti dagli ex schiavi che lavoravano nelle piantagione del Sud: stiamo parlando del blues e del jazz e di tutte le forme musicali da esse derivate.

alanfreedpicA un venditore di dischi di Cleveland non sfugge però il successo che questa musica nera sta avendo anche presso la popolazione bianca e suggerisce al Dj Alan Freed che il momento è propizio per trasmetterla alla radio. Nasce così nel 1951, sotto l’egida della Luna, il più rivoluzionario programma radiofonico del dopo guerra: ”The Moondog Rock’n’Roll Party” (inizialmente chiamato solo “The Moondog House”) che tutte le sere alle 23:15 passa la più “eccitante, nuova, maliziosa musica nera” (R.Bertoncelli, La leggendaria storia della musica rock, 2010, pg. 18) e dal quale prenderà il titolo  un nuovo capitolo della storia musica: il rock’n’roll.

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Ma il Sole sorgerà solo tre anni dopo ad illuminare quelle pagine di storia: nel 1954 è infatti la Sun Record di Sam Phillips, a mettere a disposizione del giovane Elvis Presley uno studio di registrazione in cui il ragazzo di 19 anni possa cantare a ruota libera accompagnato dal chitarrista Scotty Moore e dal bassista Bill Black; Sam Phillips ascolta dalla cabina di regia ed è pronto ad agganciare il nastro quando Elvis cava dalla memoria un vecchio pezzo rhythm&blues “That’s alright mama” e Bill Black e Scotty Moore lo seguono… nasce la prima e più entusiasmante stella del rock’n’roll.

 ELVIS BLACK MOORE PHILLIPS

***

Per tutti gli anni ’50 il rock’n’roll si accompagna a riferimenti astronomici seppur solo in senso squisitamente scenografico: dai titoli e  testi delle canzoni ancora di stampo prettamente romantico (How high the moon, Les Paul & Mary Ford, 1951, By the light of silver moon, Doris Day, 1953, Don’t let the star get in your eyes, Perry Como, 1953, The blue moon of Kentucky, Elvis Presley, 1954, I speack to the stars, Doris Day, 1954, Starlight, Jack Huddle, 1957, Stardust, Nat King Cole, 1957, Sugar Moon, Pat Boone, 1957, Destination moon, The ames Brother, 1958, Cath a falling star, Perry Como, 1958, per citarne solo alcuni)  al nome dei gruppi rock’n’roll  come Bill Haley and His Comets .

imagesSebbene l’uso del termine “stella” per indicare una celebrità trae origine dalla critica teatrale del XVIII secolo (in particolare in riferimento all’attore David Garrik) è degli anni ‘50 l’istituzionalizzazione del concetto di “stella” come sinonimo di celebrità: nel 1953 la camera di commercio di Hollywood e il presidente della stessa hanno l’idea di creare una “walk of fame” ma solo nel 1956  esce il primo prototipo di marchio celebrativo: la caricatura di John Wayne su una stella marrone con sfondo blu; il colore poi viene cambiato, la caricatura abbandonata perché di troppo difficile realizzazione ma il tema della stella rimane; di stelle è infatti cosparso il  soffitto della sala da pranzo dello storico Hotel di Hollywood e sempre di stelle è ricco il menu del ristorante The Tropics in cui compaiono foto di celebrità contornate da stelle d’oro.

220px-Sun_209_-_BlueMoonOfKentuckyEd è così che anche nella secondo traccia registrata da Elvis nei Sun Studios di Memphis compare il riferimento ad un fenomeno astronomico: la blue moon.

Il nostro satellite non brilla di luce propria ma riflette la luce emanata dal sole; in un periodo di circa 28 giorni, a causa delle posizioni relative di Sole, Terra e Luna, si susseguono le fasi di lune crescente (quando la parte di luna illuminata sembra una D), di luna piena, di luna decrescente (quando la parte di lune illuminata sembra una C) e di luna nuova (quando la luna non si vede perchè la parte illuminata è nascosta). Anche se in un mese normalmente la Luna compare una sola volta come Luna piena può capitare che la sua faccia tonda si mostri nella sua interezza per ben due volte nell’arco dello stesso mese: questo fenomeno è chiamato blue moon.

FasiLunari

Quello di Elvis è un canto alla Luna, la buona Luna che ha visto nascere il rock’n’roll…

BLUE MOON OF KENTUCKY  [1]:

Blue moon, blue moon, blue moon,
keep shining bright.
Blue moon, keep on shining bright,
You’re gonna bring me back my baby tonight,
Blue moon, keep shining bright.

I said blue moon of Kentucky
keep on shining,
Shine on the one that’s gone and left me blue.
I said blue moon of Kentucky
keep on shining,
Shine on the one that’s gone and left me blue.

Well, it was on one moonlight night,
Stars shining bright,
Wish blown high
Love said good-bye.

Blue moon of Kentucky
Keep on shining.
Shine on the one that’s gone and left me blue.

Well, I said blue moon of Kentucky
Just keep on shining.
Shine on the one that’s gone and left me blue.
I said blue moon of Kentucky
keep on shining.
Shine on the one that’s gone and left me blue.

Well, it was on one moonlight night,
Stars shining bright,
Wish blown high
Love said good-bye.

Blue moon of Kentucky
Keep on shining.
Shine on the one that’s gone and left me blue

[1] Blue Moon of Kentucky è una reinterpretazione di Elvis Presley di un valzer di scritto nel 1946 dal musicista bluegrass Bill Monroe

Walking on the moon – The Police

Sono le 2:56  (UTC ) del 21 Luglio 1969 quando Neil Armstrong appoggia il piede sull’ultimo scalino del modulo Eagle della missione Apollo 11.734px-As11-40-5886

“That’s one small step for (a) man, one giant leap for mankind”

“Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande salto per l’umonità”

Dieci anni dopo, nell’ottobre 1979, “tre biondi vecchetti”,  i Police (Sting, Steward Copeland e Andy Summers) pubblicano il loro secondo album “Reggata de Blanc” : la sesta traccia dell’album è “Walking on the moon“.

Police-album-reggattadeblancSi tratta di un album destinato a fare storia perchè conferma il tratto distintivo della band appena nata (1977 ) : una contaminazione tutta particolare tra il ritmo reggae sincopato e il rock.

Il titolo pare voglia significare infatti “reggae per i bianchi”;  il miracolo lo fa il batterista Stewart Copeland in grado di conferire un sound preciso e ben distinguibile alla band; il resto lo fanno la calda e suadente voce di Sting (all’anagrafe Gordon Matthew Thomas Sumner ) e le armonie di Andy Summers.

L’album, grazie al successo dei singoli  “Messagge in a bottle” e “Walking on the moon” raggiunge il primo posto in Regno Unito, Francia, Australia ed Olanda consacrando la band a emblema dell’era new wave . Rolling Stone lo posiziona 369° posto dei 500 migliori album di tutti i tempi.

Il secondo singolo estratto dall’album, “Walking on the moon”, nasce in maniera bizzarra; ecco il racconto di Sting :

“Ero ubriaco in una camera d’albergo a Monaco di Baviera, crollato sul letto in preda ai fumi dell’alcool quando mi è venuto in mente questo riff. Mi sono alzato e messo a camminare per la stanza cantando: “Walking round the room, walking round the room (camminando per la stanza)”. Questo era tutto. Il mattino seguente mi sono ricordato cosa era successo e ho appuntato il riff. Ma “Walking round the room” era un titolo stupido, così ne ho pensato uno ancora più stupido che era “Walking on the moon”. »

autobiografiaIn particolare, nella sua autobiografia Sting fa riferimento alla sua ex-ragazza:

“Deborah Anderson era la mia prima vera ragazza.. In quei primi periodi, tornare indietro da casa sua sarebbe successivamente diventato una canzone, poiché essere innamorati è come essere esenti dalla forza di gravità.”

Sting avrà certamente visto i filmati realizzati dagli astronauti della NASA a passeggio sulla Luna: uomini (n.b. solo uomini perchè nessuna donna ci è mai andata) imbacuccati e lenti, goffi e leggiadri al contempo.

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Goffi per l’ingobranza della tuta e del casco resi necessari dall’assenza di atmosfera: senza la tuta infatti  la pressione interna del corpo, molto maggiore di quella esterna, farebbe gonfiare ogni parte del corpo con conseguenze deleterie per il fisico (pensate solo a cosa potrebbe succedere agli occhi…) . A corollario, va detto che senza casco, sempre per l’assenza di atmosfera, gli astronauti non potrebbero ovviamente respirare.

Leggiadri perchè la gravità lunare (la gravità dipende unicamente dalla massa e dal raggio del corpo sul quale camminiamo: maggiore è la massa, maggiore è la gravità ma maggiore è il raggio, minore è al gravità) è un sesto di quella terrestre e per tanto con una piccola spinta “Giant steps are what you take ( Passi giganti sono quelli che hai fatto” )… I hope my legs don’t break (spero che le mie gambe non si rompano).”

Capcom_Bruce_McCandlessIn realtà Neil Armstrong dichiara in diretta con Mc Candless che camminare sulla Luna è addirittura più facile di quanto non sia nelle simulazioni sulla Terra:

“There seems to be no difficulty in moving around – as we suspected. It’s even perhaps easier than the simulations of one-sixth g that we performed in the various simulations on the ground. It’s absolutely no trouble to walk around.”

Tra il 1969 e il 1972 altri 11 uomini camminano sul suolo lunare.

Tornando al 1979, i tre ossigenati membri della band (avevano appena concluso una campagna pubblicitaria per uno shampoo) girano il video di “Walking on the moon” il 23 ottobre 1979 al Kennedy Space Center, struttura di lancio della NASA che si trova a Cape Canaveral (Florida, USA), struttura dalla quale sono partite tutte le missioni Apollo.

Mentre Sting e Summers suonano la chitarra in mezzo ad astrononavi, Stewart Copeland tamburella allegramente su un Saturn V (ovviamente una riproduzione), il razzo che ha messo in orbita l’Apollo11 e finiscono tutti insieme a giocare a fare gli astronauti…

WALKING ON THE MOON

Giant steps are what you take
Walking on the moon
I hope my legs don’t break
Walking on the moon
We could walk forever
Walking on the moon
We could live together
Walking on, walking on the moonWalking back from your house
Walking on the moon
Walking back from your house
Walking on the moon
Feet they hardly touch the ground
Walking on the moon
My feet don’t hardly make no sound
Walking on, walking on the moonSome may say
I’m wishing my days away
No way
And if it’s the price I pay
Some say
Tomorrow’s another day
You stay
I may as well playGiant steps are what you take
Walking on the moon
I hope my legs don’t break
Walking on the moon
We could walk forever
Walking on the moon
We could be together
Walking on, walking on the moonSome may say
I’m wishing my days away
No way
And if it’s the price I pay
Some say
Tomorrow’s another day
You stay
I may as well playKeep it up, keep it up

CAMMINANDO SULLA LUNA

Passi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla lunaRitornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
Ritornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
I piedi a stento toccano il suolo
Camminando sulla luna
I miei piedi facilmente on fanno rumore
Camminando sulla lunaQualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così benePassi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla lunaQualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così bene
Altri testi su: http://www.angolotesti.it/P/testi_canzoni_police_332/testo_canzone_walking_on_the_moon_19689.html