Il concept album più famoso della storia o un semplice capitolo di un libro di astronomia?
The dark side of the moon è entrambe le cose!
E assolutamente vero: la Luna ha una faccia nascosta che noi uomini non possiamo mai vedere; o meglio, quasi mai.
Esattamente come in walzer la donna mostra sempre il viso al compagno mentre insieme girano sulla pista da ballo, nella sua rotazione attorno alla Terra, il nostro satellite ci mostra sempre lo stesso volto.
Terra e Luna ballano questo walzer da quasi 5 miliardi di anni e solo nel 1959 l’uomo è riuscito a vedere la parte nascosta
Per la precisione il 7 ottobre 1959 la sonda russa Luna 3 fotografò per la prima volta la faccia oscura della Luna
Per i Pink Floyd si tratta più che altro di un’allusione alla pazzia, all’alienazione, non all’astronomia.
Finalmente, dopo miliardi di anni un concetto scientifico viene assimilato, fatto proprio e interiorizzato a tal punto da risultare l’emblema di uno stato umano.
L’album termina con il brano Eclipse e una rilfessione sul concetto di alterità.
La scienza diventa cultura! Cultura rock, cultura pop, semplicemente cultura.
Esattamente come quando definiamo una persona “lunatica” senza nemmeno chiederci che diavolo c’entri la Luna.
Non solo, la copertina dell’album rappresenta un prisma che diffrange la luce e la scinde nelle sue componenti
cromatiche.
L’intento del gruppo era semplicemtne quello di trovare un’immagine pulita ed elegante: scelsero all’unaninità il prisma tra le sette proposte dai grafici.
Quell’immagine è la base di tutta la ricerca astrofisica: grazie alla divisione nelle diverse componenti della luce proveniente dalle stelle è possibile indagare la strutture chimica e fisica degli oggetti celesti.
Senza il prisma l’astrofisica non esisterebbe. Tout court. Più pulito ed elegante di così…
È l’11 luglio 1969 quando esce il singolo di David Bowie Space Oddity; nove giorni più tardi gli americani metteranno per la prima volta il piede sulla Luna e la canzone di Bowie farà da sottofondo musicale alla diretta televisiva della BBC.
La canzone in effetti parla del Maggiore Tom (Major Tom) e del suo viaggio spaziale; tuttavia, sebbene la vicinanza temporale con l’allunaggio sia sorprendente Bowie dichiarerà di non aver voluto celebrare l’impresa spaziale ma di essersi ispirato principalmente al capolavoro di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio (1968) e al suo senso di alienazione
Alla fine della seconda guerra mondiale e fino agli anni ’70 lo spazio diventa teatro della guerra fredda tra Russia e America, lo scenario perfetto per dimostrare la propria forza e la capacità di conquista di nuovi mondi.
La Luna diventa più vicina e Marte e Venere diventano tappe possibili.
Lo spazio, il cielo perde il suo ruolo mistico e divino e diventa una strada da percorrere; per ostentazione di forza, per ricerca di nuove speranze o, come per Bowie, per stanchezza.
In contrapposizione alla euforia mondiale di conquista l’atteggiamento del Maggiore Tom è quello della rassegnazione, rinuncia e accettazione di un destino imposta da altro e altri. Bowie presenta una visione assolutamente disillusa e disincantata del potere e della fama.
Nonostante questo iniziale pessimismo David Bowie tornerà sul tema dello spazio e della presenza aliena per buona parte della sua carriera creando personaggi come Ziggy Stardust, l’album The rise and fall of Ziggy Stardust and the spider from Mars (1972) e come protagonista nel film di fantascienza L’uomo che cadde sulla terra (1976).
Ground Control to Major Tom
Ground Control to Major Tom
Take your protein pills
and put your helmet onGround Control to Major Tom
Commencing countdown,
engines on
Check ignition
and may God’s love be with you(spoken)
Ten, Nine, Eight, Seven, Six, Five, Four, Three, Two, One, LiftoffThis is Ground Control
to Major Tom
You’ve really made the grade
And the papers want to know whose shirts you wear
Now it’s time to leave the capsule
if you dareThis is Major Tom to Ground Control
I’m stepping through the door
And I’m floating
in a most peculiar way
And the stars look very different todayFor here
Am I sitting in a tin can
Far above the world
Planet Earth is blue
And there’s nothing I can doThough I’m past
one hundred thousand miles
I’m feeling very still
And I think my spaceship knows which way to go
Tell my wife I love her very much
she knows
Ground Control to Major Tom
Your circuit’s dead,
there’s something wrong
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you….
Here am I floating
round my tin can
Far above the Moon
Planet Earth is blue
And there’s nothing I can do.
SPACE ODDITY – traduzione
Centro di Controllo a Maggiore Tom,
Centro di Controllo a Maggiore Tom,
Prendi le tue pillole di proteine e mettiti il casco.Centro di Controllo a Maggiore Tom
comincia il conto alla rovescia,
accendi i motori,
controlla l’accensione
e che Dio ti assista.(parlato)
Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque,
quattro, tre, due, uno, PartenzaQuesta è il Centro di Controllo
a Maggiore Tom,
ce l’hai proprio fatta
e i giornali vogliono sapere per che squadra tieniE’ arrivato il momento di lasciare la capsula,
se te la senti.
Qui è il Maggiore Tom a Centro di Controllo,
sto uscendo dalla porta
e sto galleggiando nello spazio
nel modo più singolare
e le stelle hanno un aspetto molto diverso, oggi.
Perché
sto seduto in un barattolo di latta,
lontano sopra il mondo,
il pianeta Terra è azzurro e triste
e non c’è niente che io possa fare.
Malgrado sia lontano
più di centomila miglia,
Mi sento molto tranquillo,
E penso che la mia astronave sappia dove andare
Dite a mia moglie che la amo tanto,
lei lo sa
Centro di Controllo a Maggiore Tom
Il tuo circuito si è spento,
c’è qualcosa che non va
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci…
Sono qui che galleggio
attorno al mio barattolo di latta,
lontano sopra la Luna,
il pianeta Terra è azzurro e triste
e non c’è niente che io possa fare”.
44 anni dopo…
Il 13 maggio 2013 il comandante della stazione spaziale, Chris Hadfield, prima di lasciare il comando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) realizza il primo video musicale dallo spazio. Un omaggio a Bowie!
Il duca bianco approva e ritwitta con un “Hello Spaceboy” (ovviamente autocitandosi).
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