E’ il 1985 quando il bassista John Leven suggerisce a Joey Tempest di incidere un singolo con un riff registrato tra l ’81 e l ’82.
Quando il gruppo sente la demo i pareri sono discordanti ma sono tutti d’accordo sul fatto di includere il singolo nell’album ed usarlo esclusivamente come apertura dei concerti.
Nasce così The final countdown il singolo più famoso del gruppo svedese Europe pubblicato nel 1986 in occasione del loro (omonimo) terzo album.
Così ricorda Joey Tempest:
“It was over six minutes long and was never meant to be a hit or anything like that. It was meant to be an opening for the “live” show. We were putting out our third album and we wanted a really “grand” opening for the show. So, I had that “riff” tucked away in a drawer since my college years and I took it out, found a tempo for it, wrote lyrics and it turned out to be a great opening for that album and for the show as well.”
Ma la compagnia Epic Records è assolutamente convinta che quello debba essere il singolo di apertura dell’album.
Il risultato sarà che The final countdown arriva al numero 1 delle chart in 27 stati vendendo quasi 12 milioni di copie; in Italia il singolo è rimasto al numero 1 per 9 settimane consecutive.
L’inizio della canzone con il famosissimo conto alla rovescia e il tema del viaggio spaziale ricordano Space Oddity di David Bowie alla quale Joey Tempest dichiara apertamente di essersi ispirato.
E così ritroviamo il conto alla rovescia come emblema della partenza verso nuovi mondi e scopriamo cha ancora negli anni ’80, sulla scia della conquista della Luna e sull’onda della paura per la guerra fredda, il viaggio interplanetario rappresenta uno scenario futuribile… [*]
E’ curioso notare il riferimento a Venere che nei primi anni ’80 è stato protagonista incontrastato delle esporazione spaziale; se Marte infatti dopo il successo delle sonde americane Viking (1975-76) è stato dimenticato fino al 1988 dall’Unione Sovietica (programma Phobos) e fino al 1996 dalla NASA (Mars Globas Surveyor) , tra il 1980 e il 1986 attorno a Venere hanno orbitato ben 6 sonde russe ( 4 del programma Venera e 2 del programma Vega) , quattro delle quali hanno condotto atterraggi di successo.
We’re leaving together,
But still it’s farewell
And maybe we’ll come back,
To earth, who can tell ?
I guess there is no one to blame
We’re leaving ground
Will things ever be the same again?
It’s the final countdown…
We’re heading for Venus and still we stand tall
Cause maybe they’ve seen us and welcome us all
With so many light years to go and things to be found
I’m sure that we’ll all miss her so
IL CONTO ALLA ROVESCA FINALE
Stiamo partendo insieme
ma è sempre un addio
e forse torneremo sulla Terra
chi può dirlo?
penso che non si possa incolpare nessuno
stiamo lasciando il terreno
le cose potranno mai
essere di nuovo le stesse?
è il conto alla rovescia finale…
Ci stiamo dirigendo a Venere
e ancora stiamo in piedi
perchè forse ci hanno visto
e ci hanno dato il benvenuto
con così tanti anni luce da percorrere
e cose da trovare
sono sicuro che ci mancherà molto…
[*] anche se lo stesso Bowie nel singolo Ashes to ashes, già nel 1980, abbandonerà il Major Tom a se stesso tornando ad una visione decisamente disincantata e disillusa dello spazio e del viaggio interplanetario. Ma Bowie, si sa, è un’altra storia…
Lucy in the sky with diamonds è una canzone dei Beatles contenuta nell’album Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band pubblicato nel 1967; la canzone è molto probabilmente frutto della cretività del duo Lennon/Mc Cartney.
L’immagine sognante di una ragazza in un cielo cosparso di oggetti brillanti come diamanti ha fatto molto discutere riguardo al significato della canzone. A creare il dibattito soprattutto le iniziali delle parole del titolo che, unite, riproducono la sigla di una celebre droga molto usata negli anni ’60 e dichiarata illegale negli Stati Uniti proprio nel 1967 : l’LSD
Il testo della canzone che si compone di immagini psichedeliche, fantasione e allucinate sullo stile di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio (Lennon era un grande ammiratore di Lewis Carroll) ha alimentato il dibattito fino a oggi anche se Lennon dichiarò da subito di avere semplicemente preso l’idea da un disegno di suo figlio Julian raffigurante la compagna di scuola Lucy O’Donnell
Il successo di questa canzone superò le barriere delle hit parade musicali e approdò in un campo molto, molto distande dallo studio di registrazione:
Il 30 novembre 1974 i paleontologi Donald Johanson e Tom Gray in Afar, Etiopia, ritrovano i resti di una femmina adulta di Australopithecus afarensis vissuta 3,2 milioni di anni fa.
“In particolare, sono stati ritrovati frammenti di 47 ossa degli arti superiori e inferiori, della spina dorsale, delle costole e del bacino; mentre il cranio era rappresentato solo dalla mandibola e da 5 frammenti della volta.
Johanson e gli altri giovani ricercatori della missione erano soliti lavorare ascoltando le canzoni dei Beatles e da una di esse, Lucy in the sky with Diamonds, hanno preso il nomignolo per la loro creatura: Lucy, un perfetto bipede alto poco più di un metro.
Nessun altro fossile ha avuto nei mezzi d’informazione la fortuna riservata a Lucy, che è stata una perfetta ambasciatrice dell’evoluzione umana presso l’opinione pubblica internazionale.”
tratto da “Umani da sei milion di anni” di Gianfranco Biondi, Olga Rickards
Non solo.
A 50 anni luce dalla Terra, nella Costellazione del Centauro esiste una nana bianca di nome BPM 37093 ; si tratta del relitto di una stella che, alla fine del processo evolutivo, ha trasformato tutto l’idrogeno e l’elio a sua disposizione in carbonio. La pressione di questa stella è tale da aver compattato tutto il carbonio in un solido cristallino, altrimenti detto diamante; un diamante di 4000 km di diametro con una massa di 2x 10^30 kg (un diamante da 10^34 carati).
Gli scienzati hanno scherzosamente nominato questa stella Lucy, sempre in onore della canzone deI Beatles Lucy in the sky with diamonds
LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS
Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies.
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with caleidoscope eyes.
Cellophane flowers of yellow and green
Towering over your head.
Look for the girl with the sun in her eyes
And she’s gone.
Chorus:
Lucy in the sky with diamonds
Lucy in the sky with diamonds
Lucy in the sky with diamonds, ah, ah
Follow her downto a bridge by the fountain
where rocking horse people eat marshmallow pies.
Everyone smiles as you drift past the flowers
That grow so incredibly high.
Newspaper taxis appear on the shore
Waiting to take you away
Climb in the back with your head in the clouds
And you’re gone.
Chorus
Picture yourself on a train in a station
With plasticine porters with looking glass ties,
Suddenly someone is there at the turnstile,
The girl with caleidoscope eyes.
Chorus
***
LUCY NEL CIELO CON I DIAMANTI
Immaginati in una barca su un fiume
Con degli alberi di mandarino e cieli di marmellata
Qualcuno ti chiama, tu rispondi abbastanza lentamente
Una ragazza con gli occhi di caleidoscopio.
Fiori di cellofan di giallo e verde
Sovrastano la tua testa.
Cerca la ragazza con il sole negli occhi*
Ed è andata.
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti) .
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Seguila laggiù ad un ponte accanto ad una fontana.
Dove persone come cavalli a dondolo mangiano torte di marshmallow
Ognuno sorride mentre si apre un varco tra i fiori
Che crescono incredibilmente alti.
Un taxi fatto di giornali appare sulla spiaggia
Aspetta per portarti via.
Tu ci sali con la testa tra le nuvole.
E parti.
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Immaginati su un treno in una stazione
Con facchini di plastilina e cravatte che sembrano di vetro
Improvvisamente ecco qualcuno al cancelletto girevole
La ragazza con gli occhi di caleidoscopio.
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Pubblicato nell’ottobre 2011 Biophilia è un progetto musicale realizzato dall’eclettica cantante islandese Bjork .
L’album concept è il primo app-album realizzato in collaborazione con la Apple (ma il primo app-album in assuluto è The National Mall) : l’album contiene 10 app tenute insieme da una app madre e ognuna legata ad una diversa traccia. Pensate per permettere alla gente di esplorare e di interagire con i temi trattati in ogni singola canzone, le app sono entità che si evolvono e cambiano nel tempo. Nell’album musica e applicazioni non sono separate ma componenti vitali di un unico progetto.
Per la canzone “Virus” ad esempio la app presenta uno studio ravvicinato di una cellula attacata da un virus.
“A kind of a love story between a virus and a cell. And of corse the virus loves the cell so much that it destroys it” dichiara Snabble Scott, un artista interattivo a cui Bjork ha commissionato la produzione delle app.
Il gioco interattivo sfida l’utente a fermare l’attacco del virus ma il risultato è che la canzone di spegne quando il giocatore riesce nell’intento. Per ascoltare il resto della canzone il giocatore deve lasciare che il virus prenda il suo corso.
Ogni traccia tratta un diverso fenomeno fisico che la cantante islandese cerca di esplorare utilizzando testo, musica e applicazioni.
Moon
Thunderbolt
Crystalline
Cosmogony
Dark matter
Hollow
Virus
Sacrifice
Mutual Core
Solstice
Nella canzone Moon i diversi cicli musicali che si sovrappongono fanno riferimento ai movimenti ripetitivi di Sole Terra e Luna che creano calendari ciclici.
Poichè Bjork non suona strumenti convenzionali come pianoforte o chitarra sono stati sviluppati per l’album nuovo strumenti musicali soprattutto in occasione delle performance al Mancheste International Festival: per la canzone “Solstice” un gruppo di pendoli sono stati uniti per creare i tracciati dei loro movimenti e riprodurre i movimenti della terra con un’arpa.
Anche i testi rappresentano delle metafore dei fenomeni fisici: Dark Matter presenta forti e fastidiosi borbottii che rendono l’idea della non chiarezza e incomprensibilità della materia oscura; Solstice presenta la relazione tra gli effetti della gravità e i corpi celesti comparando il sistema solare a un albero di Natale e in Hollow Bjork prende ispirazione dai suoi antenati e dal DNA, “that the grounds open below you and you can feel your mother and her mother, and her mother, and her mother and her mother 30.000 years back. […] “It’s like being part of this everlasting necklace when you’re just a bead on a chain and you sort of want to belong and be a part of it and it’s just like a miracle.”
Bjork presentò per la prima volta Biophilia al pubblico al Manchster International Festival in una serìe di performance tra il 27 giugno e il 16 luglio e definì questa esperienza “una meditazione sulla relazione tra musica, natura e tecnologia.”
Dall’album sono stati tratti i singoli Crystalline, Cosmogony, Virus e Moon.
MOON – Bjork
As the lukewarm hands of the gods
Came down and gently picked my adrenaline pearls
They placed them in their mouths
And rinsed all of the fear out
Nourished them with their saliva
Now I’m all rejuvenated and rested
Now I’m all rejuvenated and rested
As if the healthiest past-time
Is being in life-threatening circumstances
And once again be reborn
All birthed and happy
All birthed and happy
All birthed and happy
All birthed and happy
Best way to start-a-new
Is to fail miserably
Fail at loving
And fail at giving
Fail at creating a flow
Then realign the whole
And kick into the start hole
And kick into the start hole
And kick into the start hole
To risk all is the end all and the beginning all
To risk all is the end all and the beginning all
LUNA – Bjork
Le tiepide mani degli dei
Si sono avvicinate e hanno raccolto le mie perle di adrenaline
Le hanno messe nella loro bocca
E hanno inghiottito le paure
Le hanno nutrite con la loro saliva
Ora mi sento ringiovanita e riposata (x 2)
Come se il passato migliore
Fosse stato ritrattato
E rinato
Rinata e felice (x 5)
Il migliore modo per ricominciare da capo
E’ di cadere davvero
Sbagliare nell’amore
E sbagliare a concedersi
Fallire nel creare un flusso
Poi allineare di nuovo il tutto
E calciare l’inizio (x 3)
Il rischio è la fine e l’inizio di tutto (x 2)
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