50 anni di astronomia raccontati attraverso una rivoluzione musicale
– Conferenza di Ilaria Arosio –
È l’11 luglio 1969 quando esce il singolo di David Bowie Space Oddity; nove giorni più tardi gli americani metteranno per la prima volta il piede sulla Luna e la canzone di Bowie farà da sottofondo musicale alla diretta televisiva della BBC.
Qualche anno più tardi, l’8 giugno 2010, in un’afosa serata milanese trentacinque mila persone accalcate, urlano all’unisono le parole “supermassive black hole”. Non sono astrofisici, non sono scienziati; è il pubblico presente allo stadio G. Meazza di San Siro per il concerto dei Muse, rock band inglese. Cantano e rimandano a un concetto squisitamente scientifico e specialistico. Einstein l’avrebbe mai immaginato?
Le canzoni e gli album pubblicati tra gli anni 1950 ed oggi rimangono infatti impregnati di quelle tematiche scientifiche che sono state in grado di influenzare il pensiero collettivo nel contesto dei cambiamenti culturali avvenuti nell’ultima metà del secolo scorso: la corsa allo spazio, l’esistenza dei buchi neri, l’espansione dell’universo, l’evoluzionismo di Darwin o la scoperta del bosone di Higgs.
La scienza ogni giorno ci restituisce immagini, idee e sensazioni che entrano nel bagaglio culturale collettivo; tutti le vivono, molti le colgono e qualcuno le restituisce a tempo di rock!
Noel Gallagher è comodamente seduto nel suo salotto mentre guarda un documentario sullo Champagne; in sottofondo c’è l’album Bossanova dei Pixies… E il titolo della canzone gli viene in mente così… dal nulla… Champagne Supernova!
E’ il 1995 e gli Oasis stanno per pubblicare il loro album di maggior successo (What’s the story) morning Glory? – Champagne Supernova è la traccia che chiude l’album.
Nati nella Manchester operaia gli Oasis si compongono dei discutissimi fratelli Gallagher (Noel si aggiunge da ultimo al gruppo rock del fratello Liam) e una serie di chitarristi (Paul Arthurs), bassisti (Paul McGuigan) e batteristi Tony McCarroll,Alan White eZak Starkey che entrano ed escono dalla band non senza far rumore.
Già a partire dal “gioiellino pop-rock” di Definitely Maybe, Noel dà prova di essere un abilissimo costruttore di melodie, qualità che lo farà accostare a Paul McCartney (i Beatles rimarranno l’unico vero riferimento della band).
Con (What’s the story) morning Glory, album che ha venduto 25 milioni di dischi in tutto il mondo, il duo più scostante e infastidito del rock colleziona una serie di delizione ballate (Wonderwall, Don’t look back in Anger, Some may say, Morning Glory e Champagne Supernova) che poggiano su calibrate chitarre elettriche: una risposta al ruvido grunge dei Nirvana e all’underground che sta nascendo oltreoceano. Con due soli album gli Oasis diventano protagonisti del fenomeno brit-pop con tanto di scontro mediatico (probabilmente costruito a tavolino) con i Blur e si ritrovano al centro di una vera e propria Oasismania.
Il testo di Champagne Supernova è un susseguirsi di frasi disconnesse che rasentano la psichedelia e alle quali lo stesso Noel fa fatica a dare un senso:
“Camminando piano nel salone/ più veloce di una palla di cannone: cosa significa? Non ne ho la minima idea: Ma dimmi , quando hai di fronte 60.000 persone che la stanno cantando, non sanno forse cosa significa? Significa qualcosa di diverso per ognuno di loro”
In altre parole: chi se ne frega del significato…
E chi se ne frega delle supernovae… Basta che stiano in “sky” così da far rima con “landslide”, “why”, “dies” o “eye”.
Il puntino luminoso in basso a sinistra è una Supernova (l’espozione di una stella) della galassia NGC 4526, come osservata il 7 marzo 1994
E in effetti nel cielo stanno!
Una supernovaè un fenomeno esplosivo che si verifica al termine della vita di una stella abbastanza massiccia (8/10 volte la massa del Sole): quando la stella non riesce più ad innescare le reazioni termonucleari che la tengono in vita, collassa sotto il peso degli strati di gas che la compongono. Il collasso sprigiona una enorme quantità di energia portando la sua luminosità a quella paragonabile a 5 miliardi di soli, in pratica quasi quanto un’intera galassia.
In altre parole una stella che il minuto prima non era visibile ad occhio nudo nel giro di minuti o secondi diventa straordinariamente brillante, così tanto da essere, a volte, visibile anche ad occhio nudo anche di giorno: una stella nuova!
E il caso ad esempio della SN 1054, una supernova esplosa nel 1054 nella direzione della costellazione del Toro: l’evento fu così brillante che astronomi cinesi e arabi la descrissero visibile ad occhio nudo anche durante il giorno per ben 23 giorni consectivi…
Oggi di lei rimane questa bellissima nebulosa – Crab Nebula – che nasconde una piccolissima e densissima stella di neutroni mentre il gas di cui era originariamente composta si sta “lentamente” allontando (si parla di migliaia di chilometri al secondo) in un meraviglioso gioco di luce, gas e ombre.
Crab Nebula – Nebulosa del Granchio in un’immagine presa dal telescopio spaziale Hubble.
In alto i calici… Champagne Supernova!
How many special people change
How many lives are living strange
Where were you when we were getting high?
Slowly walking down the hall
Faster than a cannon ball
Where were you while we were getting high?Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova
A champagne supernova in the sky
Wake up the dawn and ask her why
A dreamer dreams she never dies
Wipe that tear away now from your eye
Slowly walking down the hall
Faster than a cannon ball
Where were you when we were getting high?
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova
A champagne supernova in the sky
Cos people believe that they’re
Gonna get away for the summer
But you and I, we live and die
The world’s still spinning round
We don’t know why
Why, why, why, why
How many special people change
How many lives are living strange
Where were you when we were getting high?
Slowly walking down the hall
Faster than a cannon ball
Where were you while we were getting high?
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky
Some day you will find me
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova
A champagne supernova in the sky
Cos people believe that they’re
Gonna get away for the summer
But you and I, we live and die
The world’s still spinning round
We don’t know why
Why, why, why, why
How many special people change
How many lives are living strange
Where were you when we were getting high?
We were getting high
We were getting high
We were getting high
We were getting high
CHAMPAGNE SUPERNOVA
Quante persone speciali cambiano?
quante vite vivono in modo strano?
dov’eri quando siamo arrivati in alto?
camminando lentamente sotto al muro
più veloce di una palla da cannone
dov’eri mentre arrivavamo in alto?
Un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne nel cielo
un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne
una supernova di champagne nel cielo
Sveglia l’alba e chiedile perché
un sognatore sogna e lei non muore mai
asciuga quelle lacrime dai tuoi occhi
camminando lentamente sotto al muro
più veloce di una palla da cannone
dov’eri quando siamo arrivati in alto?
Un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne nel cielo
un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne
una supernova di champagne nel cielo
Perchè le persone credono che
andranno via per l’estate
ma io e te, noi viviamo e moriamo
il mondo continua a girare in tondo
noi non sappiamo perchè,
perchè, perchè…
Quante persone speciali cambiano?
quante vite vivono in modo strano?
dov’eri quando siamo arrivati in alto?
camminando lentamente sotto al muro
più veloce di una palla da cannone
dov’eri mentre arrivavamo in alto?
Un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne nel cielo
un giorno mi troverai
intrappolato nella frana
in una supernova di champagne
una supernova di champagne nel cielo
Perchè le persone credono che
andranno via per l’estate
ma io e te, noi viviamo e moriamo
il mondo continua a girare in tondo
noi non sappiamo perchè,
perchè, perchè…
Quante persone speciali cambiano?
quante vite vivono in modo strano?
dov’eri quando siamo arrivati in alto?
siamo arrivati in alto, siamo arrivati in alto
siamo arrivati in alto, siamo arrivati in alto
Di quella bellezza che – qualcuno ha già detto – salverà il mondo; di quella bellezza che apre il respiro, la mente, l’anima e li fa sprofondare in una fragorosa risata.
Nel 1952 Cage ha quarant’anni e Woodstock ancora non sa che è destinata ad ospitare due eventi fondamentali nella storia della musica.
Quello che tutti conoscono, il Festival di Woodstock del 1969, per la precisione non si tiene nemmeno a Woodstok ma lì vicino: a Bethel; quello che (quasi) nessuno conosce è l’evento che si tiene il 29 agosto 1952, data della prima presentazione al pubblico di 4’33”, un’opera è così significativa che Kyle Gann, compositore e critico musicale statunitense, divide il panorama muscale in due tempi: quello precedente e quello successivo a 4’33”.
4’33’’ è un’opera di John Cage in tre movimenti in cui il pianista, alla prima è David Tudor, è tenuto a non suonare lo strumento.
È un invito di Cage ad ascoltare il silenzio inteso come inevitabile e incessante composizione di suoni. La durata del pezzo nel complesso è di 273 secondi e secondo alcuni (D.Berstein e R.Young) si tratta di un riferimento alla temperatura dello zero assoluto, 273,15°, irraggiungibile tanto quanto il silenzio assoluto.
Nel 1951 Cage visita una camera anecoica dell’Università di Harvard, camere concepite per abbattere il prodursi di riverberi, riflessioni e assorbire al massimo ogni rumore. Convinto di poter finalmente percepire il silenzio assoluto Cage si stupisce di sentire ancora due rumori in sottofondo: uno alto e uno basso; l’ingegnere che lo accompagna lo informa trattarsi rispettivamente del suo sistema nervoso e del suo apparato circolatorio.
John Cage realizza che mai nella sua vita avrebbe potuto “sentire” silenzio e che pertanto il silenzio per come noi lo intendiamo non esiste.
“Il silenzio non è acustico, è un cambiamento della mente, un mutare direzione. Dedicai la mia musica al silenzio. Il mio lavoro divenne un’esplorazione della non intenzione. Per portarlo avanti fedelmente avevo sviluppato un complicato modo di comporrre utilizzando le operazione casuali dell’I-Ching, facendo sì che la mia responsabilità consistesse nel porre domande invece che nel fare scelte.” John Cage
Lavori come Music of changes, in cui lo sparito è determinato dalla casualità attraverso l’utilizzo dell’I-Ching, o Atlas Ellipticalis, in cui la posizione della stelle nel cielo ripoduce la posizione delle note sul pentagramma, intendono focalizzare l’attenzione sul compositore, sull’assenza della sua intenzionalità e sul concetto di musica. Che cos’è dunque la musica?
“La funzione dell’arte è imitare la natura nel suo modo di operare. La nostra comprensione del suo modo di operare cambia in accordo con il progredire della scienza.”
Che cos’è la scienza? Una rappresentazione della realtà o del nostro pensiero? Le leggi naturali non conducono ad una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere è piuttosto rimesso al gioco del caso”. E’ Heisenberg che parla ora; l’Heisenberg che formula nel 1927 il principio di indeterminazione che costringe lo scienziato a pensarsi come parte della realtà da esplorare e inevitabile modificatore della stessa.
Ciò che accomuna lo scienziato al compositore è l’analisi che entrambi conducono sul processo e sull’ interpretazione della realtà stessa.
Cage rivendica il diritto di ogni suono ad essere ascoltato.
In un’intervista realizzata presso la sua abitazione, con una finestra spalancata sulla Sixth Avenue di New York, Cage dichiara “l’esperienza sonora che preferisco è l’esperienza del silenzio e oggi il silenzio quasi ovunque nel mondo è il traffico. Se ascolti Beethoven o Mozart sentirai sempre le stesse note ma se ascolti il traffico ti accorgerai che è sempre diverso”. (http://www.youtube.com/watch?v=pcHnL7aS64Y).
Questa non è che una piccola finestra sull’immenso orizzonte aperto da Cage. Ascoltando anche una minima parte della sua vastissima produzione ci si rende conto di quanta parte della musica rock , dai Pink Floyd a Byork passando per il noise rock e Brian Eno, paga un debito immenso verso quella figura così rivoluzionaria nel panorama culturale del Novecento.
e per la rubrica “Forse non tutti sanno che…”
John Cage fa divesi esperimenti anche in Italia, presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano (uno dei più importartanti al mondo a quell’epoca), in compagnia di Luciano Berio e Bruno Maderna.
Nel 1959 in occasione di una sua permanenza nella capitale lombarda partecipa ad alcune puntate di Lascia o raddoppia in qualità di esperto di funghi e prima di vincere il montepremi finale, sotto gli occhi esterrefatti di Mike Bongiorno, realizzerà in studio alcune della sue geniali composizioni .
da La Stampa di venerdì 6 febbraio 1959, n°32, pag. 4:
Conquista le 640 mila lire l’americano John Cage, compositore di musiche avveniristiche e conoscitore di funghi. Prima di entrare in cabina, esegue un concerto intitolato Rumori quotidiani. Strumenti: un pianoforte (scarsamente adoperato), due radio, un frullatore, un innaffiatolo, una tinozza, un piccolo petardo, un fischio; un gong ed altri aggeggi strani. Risultato: un baccano carnevalesco. Il pubblico accetta lo scherzo e applaude.
da La Stampa di venerdì 13 febbraio 1959, n°38, pag. 4:
Ultimo concorrente vittorioso: l’americano John Cage, autore di musiche avveniristiche: una macchietta ormai sfruttata che non dice più nulla. (http://www.johncage.it/1959_lascia_o_raddoppia.html)
… a non saper ascoltare…
Pronti per 4’33”?
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